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Cantina Girlan, Castelfeder e Cantina Andriano sul podio “Concorso nazionale del Pinot nero d’Italia” n. 14, riservato all’annata 2012, che riconferma l’importanza del microclima e dell’enologo e sancisce la crescita del Pinot nero

Sul gradino più alto il Pinot Nero Riserva Trattmann Mazzon di Cantina Girlan, seguito dal Pinot Nero Riserva Burgum Novum di Castelfeder e dal Pinot Nero Riserva Anrar di Cantina Andriano: ecco il podio del “Concorso nazionale del Pinot nero d’Italia” n. 14, riservato all’annata 2012 (www.blauburgunder.it), che ha visto in gara 69 Pinot neri, da 9 regioni italiane.
Una classifica dalla quale nascono alcune considerazioni che permettono di tracciare un punto della situazione sul vitigno del Pinot nero: in primis, si riconferma l’importanza fondamentale del microclima e dell’altitudine dei vigneti quale elemento decisivo nella definizione dei requisiti “vincenti” per il vitigno, basti pensare non solo all’ennesima buona prova del Faedi di Bellaveder, proveniente dalla fascia collinare medio - alta che si stende nei pressi dell’Istituto di San Michele (Trento), ma anche all’affermazione della Cantina Sociale di Bolzano e di Gummerhof-Malojer, che coltivano il Pinot nero sulle alte colline sopra la città di Bolzano. Un secondo punto da sottolineare riguarda l’assenza fra i primi di alcuni affermati produttori storici di Pinot nero, che hanno ceduto il posto a giovani realtà e a capaci enologi che, grazie all’impegno profuso sul difficile vitigno, riescono a ragione a giocare delle ottime carte per la vittoria. Per usare un’espressione di Peter Dipoli, figura di spicco del vino altoatesino e fra i fondatori del Concorso e delle Giornate del Pinot nero, le uve del Pinot nero di nobile provenienza sono come giovani atleti, pieni di talento e potenzialmente capaci di ottime prestazioni, ma sta al buon allenatore, quindi all’enologo, portarle alla vittoria, ovvero far sì che esprimano appieno le loro capacità. L’annata 2012 conferma il suo valore, ma soprattutto dimostra che il Pinot nero cresce in qualità.

Focus - Le aziende su podio: Cantina Girlan, Castelfeder e Cantina Andriano
Il Pinot nero Riserva Trattmann Mazzon della Cantina di Cornaiano (Girlan) che, per la seconda volta consecutiva, si è rivelato il preferito dai giurati, con questa affermazione ribadisce l’importanza del territorio di provenienza delle uve, ovvero l’unicità del “cru” altoatesino per questo vitigno, collocato sulle colline di Mazzon, sovrastante il Comune di Egna sulla sinistra idrografica della Val d’Adige. La sapienza e l’esperienza di un enologo di notevole sensibilità come Gerhard Kofler hanno poi permesso al vino di esprimersi ad alti livelli di piacevolezza ed eleganza.
Castelfeder è un’azienda a conduzione familiare che da anni lavora assai bene, il cui giovane enologo Ivan Giovanett dimostra, nel Pinot nero Riserva Burgum Novum, di saper far esprimere con pienezza le uve dei bei vigneti esposti a Sud-ovest posizionati sulla collina di Glen di fronte al Castello di Kaldiff.
Terza si piazza la Cantina di Andriano, storica realtà altoatesina e prima cantina sociale dell’Alto Adige, fondata nel 1893; ora coordinata dalla più grande Terlano. Un Pinot nero Riserva, l’Anrar, che riscuote consensi unanimi e che, insieme al Montigl, dimostra le capacità del kellermeister Rudi Kofler, in grado di piazzare due Pinot neri da lui creati fra i primi 10 in Italia.

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