Nelle cantine italiane, al 30 novembre 2021, sono stoccati 51,9 milioni di ettolitri di vino, 12,5 milioni di ettolitri di mosti e 11,5 milioni di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione, valori superiori - per i vini (+4,5%) e per i mosti (+7,6%) - a quelli registrati esattamente 12 mesi fa: come rileva il report “Cantina Italia”, firmato dal Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf), visto il periodo dell’anno, la crescita delle giacenze è, invece, molto sostenuta sul 31 ottobre per il vino (+22,4%), mentre calano in maniera altrettanto importante i mosti (-31,5%). Il 59% del vino è allocato nelle Regioni del Nord, prevalentemente in Veneto, il 51,8% del vino è a Denominazione d’Origine, il 27,4% a Indicazione Geografica, i vini varietali costituiscono appena l’1,3% del totale, e il 19,5% è rappresentato da altri vini. Le giacenze di vini a Indicazione Geografica sono molto concentrate: 20 denominazioni contribuiscono al 58% del totale delle giacenze.
Come detto, il Veneto è la Regione che detiene la quota maggiore di scorte enoiche, pari al 24,4% di tutto il vino italiano ancora in cantina, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (11,1%) e Verona (8,2%). Sul podio anche Emilia-Romagna (12,3%) e Toscana (11%), seguite da Puglia (9,7%), Piemonte (8,4%), Sicilia (8,1%), Trentino alto Adige (5%), Lombardia (4,7%), Abruzzo (4,1%) e Friuli Venezia Giulia (3,8%). Se riduciamo l’analisi ai soli vini a Dop, il Veneto è comunque in testa, con 8,4 milioni di ettolitri, davanti però a Toscana (3,09 milioni di ettolitri) e Piemonte (3,06 milioni di ettolitri). In tutto, il 51,8% del vino detenuto è a Dop (26,89 milioni di ettolitri), con una prevalenza del rosso (48,7%), il 27,4% (14,25 milioni di ettolitri) del vino è a Igp, anche in questo caso con prevalenza del rosso (55,9%).
Nonostante il gran numero di Indicazioni Geografiche registrate (526), le giacenze sono concentrate per il 58% del totale nelle prime 20 denominazioni. In cima, il Prosecco, con 4,1 milioni di ettolitri (10,2% del totale), quindi l’Igp Puglia (2,2 milioni di ettolitri) ed l’Igp Terre Siciliane (1,6 milioni di ettolitri). A seguire la Dop Sicilia (1,5 milioni di ettolitri), l’Igp Toscana (1,4 milioni di ettolitri), la Dop Delle Venezie (1,4 milioni di ettolitri), quindi le Igp Rubicone (1,36 milioni di ettolitri), Veneto (1,32 milioni di ettolitri) e Salento (1,2 milioni di ettolitri).
Tra le denominazioni più importanti della viticoltura italiana, il Montepulciano d’Abruzzo (1,11 milioni di ettolitri), il Chianti (1,06 milioni di ettolitri), il Chianti Classico (729.000 ettolitri), il Conegliano Valdobbiadene Prosecco (720.000 ettolitri), il Franciacorta (617.000 ettolitri), il Valpolicella (510.000 ettolitri) e il Barolo (490.000 ettolitri).
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