Nell’ultimo mese sono diminuite, anche se lievemente, le scorte di vino nelle cantine italiane: al 29 febbraio 2024, le giacenze ammontano a 56,1 milioni di ettolitri, in calo del 4,2% sul 31 gennaio 2024. É, invece, del -10,9% la variazione sul 28 febbraio 2023, segnale che qualcosa si sta muovendo rispetto ad una situazione di immobilità nelle scorte che ormai si protraeva da tempo. Ecco i dati dell’ultima edizione di “Cantina Italia” by Icqrf, l’Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare.
Secondo i dati del report, al 29 febbraio, negli stabilimenti enologici italiani, sono presenti 56,1 milioni di ettolitri di vino, 4,8 milioni di ettolitri di mosti e 178.000 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (Vnaif). Rispetto al 28 febbraio 2023, si osserva un valore delle giacenze inferiore per tutte le categorie di prodotti: vini (-10,9%), mosti (-31,6%) e Vnaif (-27,3%). Rispetto al 31 gennaio 2024 il dato delle giacenze è inferiore per i vini (-4,2%), per mosti (-11,1%) e Vnaif (-27,9%). Il 59,3% del vino è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente in Veneto. Qui troviamo il 26,3% del vino nazionale, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (11,5%) e Verona (8,7%).
Il 55% del vino detenuto è a Dop, in prevalenza vini bianchi (49,2%). Il 26,3% del vino è a Igp, in prevalenza rosso (58%), mentre i vini varietali costituiscono appena l’1,2% del totale. Il 17,5% è costituito da altri vini. Nonostante il gran numero di Indicazioni Geografiche registrate (526), le giacenze sono molto concentrate: infatti, le prime 20 denominazioni contribuiscono al 58,8% del totale delle giacenze di vini a Ig.
Il Prosecco conta 5,7 milioni di ettolitri, il 12,6% dei vini Dop e Igp detenuti in Italia, davanti alla Puglia con 2,2 milioni di ettolitri; a seguire, gli 1,6 milioni Salento,1,5 Sicilia e Toscana, 1,4 Delle Venezie, 1,3 Veneto, seguiti da Montepulciano d’Abruzzo, Rubicone e Terre Siciliane.
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