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GLI “OSCAR” DI WINE SPECTATOR

Carte dei vini: entrano nell’“Olimpo” Ciccio Sultano, Cracco, Caffè Dante Bistrot e Pierluigi

Le new entry in Italia, dove al top assoluto si confermano Enoteca Pinchiorri, La Ciau del Tornavento, Bottega del Vino, La Pergola e Poeta Contadino
CARTA DEI VINI, WINE SPECTATOR, Italia
La cantina della mitica Enoteca Pinchiorri

Se la cucina è il pilastro portante di ogni ristorante, e la sala è altrettanto fondamentale per il suo successo, la terza gamba di un’esperienza gastronomica perfetta si basa sulla cantina. Ed a giudicare le migliori del mondo, in una sorta di “Oscar della carta dei vini”, dal 1981, ci pensa “Wine Spectator”, la rivista Usa, tra le più diffuse ed autorevoli del mondo del vino, che, nel 2018, ha assegnato 7 nuovi “Grand Awards”, il massimo riconoscimento che spetta a quelle cantine che hanno più di 1.000 referenze, con una grande profondità di annate e una importante selezione di grandi formati. Un premio che, nel complesso, Wine Spectator ha assegnato a 91 ristoranti in tutto il mondo. E se dei nuovi “magnifici 7”, 3, pur trovandosi negli Stati Uniti, sono di stampo decisamente italiano (il Sistina ed il Ai Fiori di New York ed il Barolo Grill di Denver, in Colorado), 5 si confermano le mete imperdibili nel Belpaese, per l’esperienza vinicola. E sono i tristellati Enoteca Pinchiorri di Firenze di Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde (che si fregia del riconoscimento dal 1984) e la Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck, con la sala e la cantina guidate da Marco Reitano, La Ciau del Tornavento di Treiso dello chef stellato Maurilio Garola, La Bottega del Vino di Verona, tempio del buon bere, oggi di proprietà della Famiglie Storiche dell’Amarone, e guidata da Luca Nicolis ed il Poeta Contadino di Alberobello di Leonardo Marco.
Ma, per l’Italia, ci sono novità importanti nella categoria “Best of Awards”, premio ad un passo dal massimo riconoscimento, assegnato a quei locali che hanno fatto uno step od un investimento che ha migliorato notevolmente la propria offerta enoica, con una selezione di grande respiro tra i territori ed una importante verticalità di annata per i vini più importanti.
In questa categoria, che conta 1.215 ristoranti del mondo, fanno il loro ingresso il Duomo di Ragusa, due stelle Michelin dello chef Ciccio Sultano, il nuovo Ristorante Cracco di Milano (una stella Michelin), lo storico Ristorante Pierluigi di Roma ed il Caffè Dante Bistrot di Verona.

Quattro nomi che si aggiungono ai 13 del Belpaese già insigniti del premio (l’Acanto dell’Hotel Principe di Savoia di Milano, l’Antico Pignolo dell’Hotel Montecarlo ed il Ristorante Lineadombra a Venezia Venezia, Borgo Antico a Pescantina, in provincia di Verona, il Ristorante del Cambio di Matteo Baronetto ed il Magazzino 52 a Torino, il Due Cigni Il Ristorante a Montecosaro Scalo, in provincia di Macerata, Il Convivio Troiani ed il Rinaldi al Quirinale di Roma, La Vineria del Colle a Sestriere, in provincia di Torino, Le Petit Restaurant a Cogne, in Valle d’Aosta, il Ristorante La Torre a Firenze, del Ristorante Walter Redaelli a Sinalunga, in provincia di Siena).

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