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VINO E TERRITORIO

Cavit, tiene la redditività e migliora il patrimonio netto del leader della cooperazione trentina

Bilancio 2023-2024 approvato dai soci: quadro generale in lieve calo, ma solo per la dismissione delle attività di Casa Girelli

Il fatturato cresce (quello della capogruppo), così come il patrimonio netto, mentre resta stabile il risultato netto consolidato, pur in un contesto economico evidentemente complicato, e nel quadro di un fatturato complessivo in leggero calo sull’esercizio precedente, implicabile sostanzialmente ad un riassetto interno. È la lettura del bilancio Cavit, uno dei colossi della cooperazione trentina, ed italiana, di cui copre il 60% della superficie a vigneto, con 6.350 ettari gestiti da 5.250 viticoltori, e realtà cooperativa tra le più virtuose in Italia, approvato, nei giorni scorsi, nell’assemblea, a Trento, che ha riconfermato Lorenzo Libera alla presidenza del gruppo, guidato dal dg Enrico Zanoni.
Il fatturato consolidato del Gruppo Cavit ha registrato, in questo contesto, una flessione del -5,2%, attestandosi a 253,3 milioni di euro sui 267,1 milioni dell’esercizio precedente: “una riduzione di 13,8 milioni di euro è principalmente riconducibile al percorso di dismissione delle attività non strategiche di Casa Girelli (-18,2 milioni), avviato con l’incorporazione e destinato a proseguire nell’esercizio successivo. Il calo dei volumi è stato in parte bilanciato dalle positive performance delle attività core del Gruppo”, spiega una nota. Che sottolinea come “la stabilità del risultato netto consolidato (4,9 milioni di euro sui 4,8 dell’esercizio precedente), nonostante la contrazione del fatturato, conferma il successo delle scelte strategiche e la solidità della gestione operativa, evidenziando come la dismissione di attività a bassa marginalità di Casa Girelli abbia contribuito a preservare la redditività complessiva, mantenendola in linea con gli obiettivi strategici prefissati”.
Al di là dei numeri assoluti, condizionati dalla dismissione delle attività non core, i risultati del Gruppo Cavit mostrano una crescita significativa a perimetro costante, con performance particolarmente rilevanti per Cesarini Sforza Trentodoc, Altemasi e Kessler. Il fatturato della capogruppo Cavit SC raggiunge i 224,7 milioni di euro, con un incremento dell’8,3% che include il contributo dell’incorporazione di Casa Girelli. Al netto di questa operazione, la crescita organica si conferma positiva (+1,8%). Con una posizione finanziaria netta intorno ai 22 milioni di euro, ed un patrimonio netto oltre 120 milioni, in crescita del +6,1%.
“Questo consolidamento patrimoniale assume particolare rilevanza nel contesto di mercato attuale, garantendo al Gruppo la solidità necessaria per affrontare le sfide future”. Un Gruppo dalla forte vocazione internazionale, con un fatturato fatto per il 75,7% dall’export, e per il 24,3% dal mercato italiano.
“Negli Stati Uniti d’America, primo mercato di sbocco per il Gruppo, Cavit dimostra maggiore tenuta sulla generalizzata contrazione del mercato, performando meglio della media di settore e consolidando la leadership nel segmento Pinot Grigio, nonostante il progressivo cambiamento nelle preferenze delle nuove generazioni verso altre tipologie di bevande alcoliche. In questo contesto, l’innovazione di prodotto si conferma elemento chiave per rispondere ai mutamenti della domanda. Nei mercati europei, nonostante il rallentamento generalizzato dei consumi, il Gruppo Cavit registra una moderata crescita, con performance positive nel Regno Unito grazie al canale Horeca, ripresa in Germania nella Gdo e trend costante in Olanda. Crescono gli altri Paesi europei grazie alla miglior distribuzione sui diversi canali di vendita e all’ampliamento dell’assortimento trattato: segnali incoraggianti per la spumantistica giungono, dai mercati asiatici, in particolare Corea del Sud e Giappone, mentre in Cina, nonostante la forte contrazione del mercato, sono state avviate promettenti partnership con due compagnie aeree nazionali”.
Guardando ai singoli canali, Cavit evidenzia la sua multicanalità, con una presenza tanto in canale Horeca, che in gdo, che on line: “in Italia, in un mercato sostanzialmente stabile a valore (+0,9%), ma in calo nei volumi (-3,9%), il Gruppo - spiega ancora Cavit - registra una performance positiva nel canale moderno, trainata dalle linee strategiche Mastri Vernacoli e dagli spumanti Cesarini Sforza; il canale Horeca mostra segnali di consolidamento, grazie al costante presidio della forza vendita dedicata. L’e-commerce, dopo la forte crescita del periodo pandemico, registra un fisiologico assestamento, in linea con il generale riequilibrio del canale”. Risultati arrivati anche grazie all’innovazione di prodotto. Ancora, spiega Cavit, “prosegue la crescita sostenuta delle linee di spumantistica del gruppo, che confermano la loro resilienza in un mercato complesso, con un portfolio completo che spazia dal Metodo Classico allo Charmat attraverso i marchi Altemasi Trentodoc, Cesarini Sforza, Kessler Sekt e lo Spumante Müller di Cavit. La Cantina Altemasi ha visto importanti interventi di efficientamento energetico e ampliamento degli spazi, con il rifacimento dell’isolamento della copertura e la realizzazione di una nuova area polifunzionale. Significativo anche l’avvio della fase progettuale per l’ampliamento della cantina spumante, i cui lavori inizieranno nel primo semestre 2025. L’intervento consentirà di aumentare la capacità produttiva e di stoccaggio, ottimizzando al contempo l’efficienza logistica ed energetica del ciclo produttivo”.
Si conferma, inoltre, l’impegno di Cavit sul fronte della sostenibilità, secondo le line del sistema di gestione ambientale ISO 14.001, con un approccio “olistico” che coinvolge una comunità di oltre 5.250 viticoltori, anche grazie alla piattaforma tecnologica “Pica”, “strumento evoluto di viticoltura integrata e di precisione, che supporta quotidianamente le cantine conferenti e i soci viticoltori attraverso soluzioni digitali accessibili su ogni dispositivo”, con la regia del team agronomico ed enologico di Cavit che fornisce consulenza e assistenza tecnica, dai viticoltori ai team delle cantine sociali. Mentre si continua ad investire in programmi di ricerca pluriennali in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach e la Fondazione Bruno Kessler, su molti fronti, ma anche in comunicazione e nella presenza sui social.
In sintesi, dunque, “l’esercizio 2023-2024 conferma la solidità del Gruppo Cavit che, in un contesto di mercato complesso, ha saputo portare a termine con successo l’incorporazione di Casa Girelli, mantenendo stabili i risultati economici e rafforzando ulteriormente la propria struttura patrimoniale. La diversificazione geografica e di canale, unita all’efficacia delle scelte strategiche e all’impegno costante verso l’innovazione e la sostenibilità, testimoniano la capacità del Gruppo di adattarsi ai cambiamenti del mercato, preservando al contempo i valori fondanti della cooperazione e il legame con il territorio trentino”. “Sono onorato di poter proseguire il mio impegno alla guida del Gruppo Cavit e particolarmente soddisfatto dei risultati raggiunti che ci hanno permesso, anche in questo esercizio, di garantire un’adeguata remunerazione ai nostri soci: il modello cooperativo continua a dimostrarsi vincente, capace di coniugare la valorizzazione del lavoro dei viticoltori con una gestione imprenditoriale moderna ed efficiente. I risultati confermano la solidità di un sistema che fa della collaborazione e della condivisione dei valori la propria forza”, ha commentato il presidente Gruppo Cavit, Lorenzo Libera. “In un contesto economico globale complesso, caratterizzato da rallentamento e incertezze, il Gruppo Cavit ha dimostrato grande capacità di adattamento e visione strategica. L’incorporazione di Casa Girelli è stata portata a termine nel rispetto delle maestranze senza compromettere la solidità aziendale, come dimostrano i risultati positivi delle attività core e il rafforzamento patrimoniale. Questa performance conferma la bontà delle scelte strategiche intraprese che privilegiano la capacità di generare valore e consolidare la struttura patrimoniale e finanziaria, piuttosto che la mera crescita del fatturato”, ha concluso Enrico Zanoni, dg Gruppo Cavit.

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