Comunque vada, il 2021 è alla fine. E gli italiani, pur tra incertezze e timori legati alla pandemia, non rinunceranno all’ultimo brindisi dell’anno. Che, per quasi tutti, più di 8 su 10, secondo i dati della Coldiretti, che festeggeranno tra le mura domestiche. Secondo i dati della Cna Agroalimentare, il 55% (soprattutto i giovani) celebrerà il passaggio di millesimo con il cenone di San Silvestro, il 45%, invece, punterà sul pranzo di Capodanno. E, per l’ultimo pasto dell’anno, che finisce, o per il primo dell’anno che inizia, sottolinea la Cna Agroalimentare, “le libagioni saranno super ricche, con un occhio di riguardo alla sostenibilità e all’alta qualità dei prodotti, conditi con i migliori olii extra vergine tricolori e innaffiati da vino in netta prevalenza italiano”.
Celebrazioni che, in ogni caso, muoveranno un giro economico per la tavola stimato in 2 miliardi dalla Cia-Agricoltori Italiani, ed 1,7 (con un aumento di 300.000 di euro sull’anno scorso, ma un calo ancora di 400.000 in meno rispetto all’ultimo capodanno pre-pandemia) secondo la Confcooperative. Che ha stilato il paniere delle eccellenze made in Italy: vongole e frutti di mare per i primi piatti (90 milioni di euro); pesce per i secondi piatti (270 milioni di euro); carne, salumi e uova (300 milioni di euro); vini, spumanti e prosecchi (295 milioni di euro); frutta, verdura e ortaggi (240 milioni di euro). Pasta, pane, farina e olio (160 milioni di euro). Non mancherà il tagliere dei formaggi freschi e stagionati italiani (95 milioni). Chiuderà il ricco carrello dei dolci composto da panettone e pandoro in primis, oltre alle tantissime specialità dolciarie regionali (285) milioni di euro).
E se gli italiani sono concordi sul cosa portare in tavola, diverse le scuole di pensiero in cucina. Tra gli over 50 vincono le ricette tradizionali o di famiglia. Tra i più giovani spopolano blog e app per cercare la ricetta d’effetto: crudi con avocado, rombo in crosta di cacao; risotto gamberi e liquirizia; filetti di pesce con mele e uva bianca. Il tutto, sottolinea ancora la Cia/Agricoltori Italiani - accompagnato dalle immancabili bollicine, rigorosamente italiane nel 90% dei casi, con 86 milioni di bottiglie stappate da Natale fino al nuovo anno. “D’altra parte - ricorda Cia/Agricoltori Italiani - le feste valgono di solito il 35% delle vendite annuali di sparkling in Italia”.
Ovviamente, nel rispetto della tradizione, non mancheranno cotechino e zampone, presenti sul 71% delle tavole, secondo la Coldiretti, che stima un consumo intorno ai 6 milioni di chili, il 90% del totale della produzione nazionale, che in gran parte è certificata come cotechino e zampone di Modena Igp. La spesa per il cenone di quest’anno, aggiunge ancora la Coldiretti, sarà assai più cara dello scorso anno, con una media di 99 euro a famiglia (+52%). “A tavola - sottolinea l’organizzazione agricola - si prevede una presenza media di 6,3 persone, quasi il doppio rispetto allo scorso anno (3,7 persone) condizionato dal limite di massimo due ospiti non conviventi, ma sono molto lontane le tavolate da quasi 9 persone del periodo pre pandemia. Esclusa invece nel 78% delle case la presenza di persone non vaccinate tra gli invitati, nonostante i rapporti di amicizia o parentela”.
A soffrire di più, evidentemente, sarà tutto il comparto della ristorazione, con le disdette che fioccano per ristoranti e agriturismi, come già sottolineato anche dalla Fipe/Confcommercio. Le stime aggiornate della Cia/Agricoltori Italiani dicono che solo il 15% degli italiani sceglierà ristoranti, locali o agriturismi per celebrare l’arrivo del 2022. Che, tutti si augurano, segni davvero la fine della pandemia.
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