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Chi vive il Vinitaly 24 ore su 24 sa bene che, chiusa la Fiera, si apre la Bottega del Vino, storica enoteca di Verona dove, dal 9 al 12 aprile, si batterà all’asta una grande bottiglia ogni sera, per aiutare l’associazione “Verona Strada Sicura”

Per chi vive il Vinitaly 24 ore su 24, il lavoro non finisce certo in Fiera, ma continua fino a tarda notte nel centro di Verona, quando i protagonisti del vino, dai produttori ai giornalisti, si danno appuntamento in quello che, negli anni, è diventato una sorta di “fuori salone” d’èlite: la Bottega del Vino (www.bottegavini.it), storica enoteca scaligera che vanta una collezione di migliaia di etichette, italiane e straniere, salvata nel 2011 da una cordata imprenditoriale tutta veronese, che vede come soci di maggioranza “Le 12 Famiglie dell’Amarone d’Arte”: Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato. Qui, a mezzanotte, e per quattro sere, dal 9 al 12 aprile, si batterà all’asta una bottiglia pregiata, con il ricavato interamente devoluto in beneficenza all’associazione “Verona Strada Sicura” (www.veronastradasicura.org). Sotto il martello, cinque Jeoboam: una di Turriga 1998 di Argiolas, una di Champagne Jacquesson 739, una di Luce 2012 di Frescobaldi, una Champagne Grand Cuvée di Krug ed un Brunello 2011 di Antinori.

“Per questa particolare edizione del Vinitaly (la n. 50, ndr) - racconta Luca Nicolis, direttore della Bottega - abbiamo pensato a una “movida responsabile”. La nostra fiera più amata deve essere anche questo: fare solidarietà divertendosi, perché l’asta sicuramente sarà occasione di un bel momento di spettacolo per chi parteciperà e una sorpresa gradita ai commensali. I vini messi all’asta, tutti 3 litri, sono stati omaggiati dai fornitori della Bottega, Antinori, Frescobaldi, Krug, Meregalli, Moet Hennesy e Pellegrini, che hanno aderito in modo entusiastico all’idea dell’asta e questo ci ha fatto particolare piacere”.

L’associazione “Verona Strada Sicura” ha fatto e continua a fare molto per Verona: poliziotti in pensione, infermieri e familiari di vittime d’incidenti stradali e atleti di handbike, insieme, per portare la loro testimonianza nelle scuole e in altri luoghi, per raccontare le loro esperienze ed esortare i giovani alla guida sicura. L’operato dell’associazione è spiegato bene in sintesi con le parole stesse del Presidente Antonio Benedetti: “creare una consapevolezza attraverso la testimonianza”.

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