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CIBO & CLIMATE CHANGE: IL 26 MAGGIO, IN 300 PIAZZE DI TUTTA ITALIA, È LO SLOW FOOD DAY. IN VISTA DI SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE (25-29 OTTOBRE). E LA VICE PRESIDENTE VANDANA SHIVA “PIANTA” LA BIODIVERSITÀ IN TOSCANA INSIEME ALLA REGIONE

Mercati di prodotti agricoli e alimentari, pedalate alla scoperta di sapori di qualità, ma anche lezioni di Yoga nell’orto, degustazioni, seminari e presentazioni di libri come “Fulmini e Polpette” per sensibilizzare i cittadini, i co-produttori e l’opinione pubblica sull’impatto che i nostri comportamenti hanno sui cambiamenti climatici, partendo proprio dalle scelte alimentari: ecco lo Slow Food Day, il 26 maggio in 300 piazze di tutta Italia. E a Torino è di scena la presentazione di Salone del Gusto e Terra Madre 2012 (25-29 ottobre), con il fondatore della “chiocciolina” Carlin Petrini. Ma sono tante le iniziative curiose, come quelle organizzate nelle tre storiche capitali d’Italia, Torino, Firenze e Roma.
“La nostra giornata inizia al mercato di Piazza Madama Cristina, dove incontrare i prodotti del nostro territorio attraverso tre visite guidate tra i banchi. Seguono due laboratori per imparare a leggere le etichette e scegliere consapevolmente il nostro cibo quando andiamo a fare la spesa”, spiega Leo Rieser, fiduciario della Condotta Slow Food di Torino. Nel pomeriggio ci si sposta invece alla Casa del Quartiere di San Salvario, spazio multiculturale di scambio e confronto, per incontrare i responsabili di una cooperativa agricola, capire in cosa consiste il loro lavoro e partecipare a un laboratorio sulla pasta artigianale. Il ricavato della giornata, allietato da intermezzi musicali, sarà devoluto alla Fondazione Terra Madre.
A Firenze, invece, lo Slow Food Day si concentrano nella fiera Terra Futura, la mostra-convegno che riunisce ogni anno le migliori proposte degli attori impegnati nella costruzione di un futuro sostenibile e più equo per tutti. “Ai convegni organizzati partecipano numerose città toscane, rappresentanti delle organizzazioni con cui collaboriamo e i responsabili di Slow Food” spiega Leonardo Torrini, fiduciario della Condotta fiorentina. “I temi trattati sono tra i più attuali, dall’importanza della scelta dei prodotti per le mense scolastiche al valore del nostro cibo, troppo spesso considerato solo un costo”. Ma ovviamente non finisce qui: “E poi si parte con la Biciclettata del gusto tra le vie della città, con quattro tipiche tappe enogastronomiche” continua Leonardo. La giornata si conclude idealmente nel piazzale Michelangelo, dove, in un locale storico e in compagnia dei mastri birrai, si presenta la nuova Guida alle Birre d’Italia di Slow Food Editore. Ed eccoci all’ultima tappa del nostro viaggio nella storia d’Italia: Roma. Paola Rocchi Soffici, responsabile educazione Slow Food Roma, ci presenta la giornata, organizzata in uno spazio davvero suggestivo: l’Hortus Urbis, l’antico orto romano situato nel parco dell’Appia Antica, al cui recupero partecipa anche Slow Food. “Abbiamo pensato di iniziare con una lezione di Yoga nell’orto, prima di concentrarci sui vari laboratori per grandi e piccini”. Per i bambini lezioni su come fare il compost e sul magico mondo del miele, mentre per gli adulti lezioni di cucina, per scoprire nuovi prodotti e i segreti del pesce. Non mancherà, ovviamente, un mercato con i produttori dello Slow-GAS e dei Mercati della Terra. Da non dimenticare l’impegno della Condotta di Tivoli e di molte altre organizzazioni per ribadire un sonoro No alla discarica voluta a Villa Adriana.
Info: www.slowfood.it

Focus - “Fulmini e Polpette”
Quando mangiamo un biscotto, una patatina o un gelato, quando usiamo un sapone, un detersivo o uno shampoo, ci sembra di fare una cosa semplice e scontata. Invece no, stiamo facendo una scelta importante, stiamo costruendo un pezzetto del nostro futuro. Un esempio? La scritta “oli vegetali” che leggiamo sulla maggior parte delle etichette quasi sempre sottintende “olio di palma”. L’olio di palma arriva principalmente da Indonesia e Malesia, dove le coltivazioni intensive si moltiplicano a ritmi impressionanti e accelerano la distruzione delle foreste. Per dare un’idea, nel 1960, l’82% dell’Indonesia era coperta da foreste umide, nel 1995 la percentuale era scesa al 52%. Con questo ritmo, entro il 2022, le foreste indonesiane (seconde solo a quelle amazzoniche) saranno distrutte. A quel punto la quantità di gas serra rilasciata dall’Indonesia si avvicinerà all’emissione dell’intero pianeta. Una catastrofe, secondo il rapporto “Borneo in fiamme” di Greenpeace. Un altro esempio: ogni italiano mangia in media due etti e mezzo di carne al giorno, proveniente perlopiù da allevamenti intensivi. Per produrre 1 kg di carne di manzo sono necessari 15.500 litri di acqua e 7 kg di alimenti vegetali e si immettono nell’atmosfera 36,4 kg di anidride carbonica. Emissioni di gas serra nell’atmosfera e spreco di acqua significano, in ultima analisi, accelerazione del cambiamento climatico. Un fenomeno sempre più grave: l’aumento delle temperature provoca la riduzione dei ghiacciai, l’innalzamento dei mari e fenomeni estremi come siccità, inondazioni, mareggiate e uragani, altera gli ecosistemi e cancella gran parte della biodiversità. Cosa possiamo fare? Ragionare. Scegliere il pianeta che vogliamo. Farlo è più semplice di quanto si possa immaginare, ad esempio si può iniziare da scelte più consapevoli per i nostri pasti.

Focus - Regione Toscana e Vandana Shiva (vice presidente Slow Food) insieme per la sostenibilità dell’agricoltura
La Regione Toscana e Vandana Shiva insieme per un’agricoltura più sostenibile. Oggi l’ente ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’associazione Navdanya International, presieduta dalla nota scienziata e ambientalista indiana e vice presidente di Slow Food, grazie al quale verranno attivati studi, progetti, iniziative, finalizzati alla costruzione di una nuova cultura del cibo, che possa tenere insieme lo sviluppo economico con la tutela della salute, dell’ambiente e con il mantenimento della biodiversità. L’accordo è stato firmato a Firenze, in Terra futura, dall’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori e dalla stessa Vandana Shiva.
Tra i punti centrali del patto vi è innanzitutto il varo di una serie di iniziative per le scuole e per i giovani da realizzare intorno alla Giornata per un equo sviluppo globale, che la Regione Toscana celebrerà il 21 dicembre di ogni anno: queste iniziative riguarderanno la diffusione della cultura dei beni comuni specie per le giovani generazioni e prevederanno anche azioni di formazione e incontri con scienziati, esperti e personalità di livello internazionale. Inoltre, verrà realizzato un rapporto globale sulle banche dei semi degli agricoltori. Navdanya, inoltre, offrirà il proprio supporto per lo studio di un progetto per la realizzazione del Parco agricolo della Piana Firenze-Prato attraverso lo sviluppo di attività di sensibilizzazione rivolte a cittadini rispetto ai contenuti del progetto.
L’accordo prevederà attività di animazione e promozione a livello europeo su temi come la tutela e valorizzazione della biodiversità e offrirò la propria collaborazione per lo studio di filiere Ogm free nel settore agricolo e agroalimentare. “Accogliamo con gioia questa nuova collaborazione - ha commentato l’attivista - ora si aprono nuovi stimolanti spazi di lavoro e di incontro con una Regione che è sempre stata all’avanguardia per la sua attenzione a queste tematiche”.
Per l’assessore Salvadori “il patto servirà a allargare l’analisi e il confronto sull’agricoltura e a promuovere in una prospettiva internazionale quell’opera capillare di educazione alimentare e di diffusione della cultura dei beni comuni in cui abbiamo già coinvolto migliaia di giovani e che rappresenta la base per la crescita nelle nuove generazioni di una cultura del cibo più consapevole e attenta”.
La collaborazione tra Navdanya international e Regione Toscana nasce oggi ma ha radici che vengono da lontano. La Toscana è stata la prima Regione a varare (era il 1997) una legge sulla tutela delle razze e varietà locali istituendo la banca regionale del germoplasma e approvare una normativa che sancisce il divieto di coltivazione degli Ogm. Navdanya international si è costituita appena un anno fa grazie al lavoro di un appassionato gruppo di scienziati, attivisti, volontari che avevano conosciuto e apprezzato il lavoro di Vandana: l’accordo, è stato spiegato, quindi anche un modo per festeggiare il primo anno di lavoro aprendo subito nuovi fronti di attività.

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