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SETTORE FOOD

Cibo sano e marchi responsabili: Millennials e Generazione Z guidano il settore del food mondiale

Il rapporto Tuttofood evidenzia la tendenza globale al cibo “health-conscious”: sono i giovani ad acquistare più biologico, anche spendendo di più

Se è sempre più chiaro che il benessere fisico e mentale dipende anche da ciò che portiamo a tavola, è logico come i consumi e i trend nel carrello siano sempre più in linea con la voglia, ritrovata o scoperta, dei consumatori mondiali di mangiare bene, sano e pulito, scegliendo prodotti salutisti. Trend, registrato anche dal report sul futuro del food 2020, realizzato da Tuttofood, la fiera internazionale business to business dedicata al settore food & beverage, in scena a Milano dal 17 al 20 maggio 2021, rielaborando dati e insight di un report realizzato da The Fool sui dati delle indagini di GlobalWebIndex che ogni anno intervista oltre 688.000 internet users di età compresa tra i 16 e i 64 anni attraverso questionari online, evidenzia che l’attenzione al proprio benessere è diventata una priorità. Secondo il sondaggio condotto su un campione globale di 145.271 intervistati su 46 Paesi, infatti, l’attenzione al proprio benessere è diventata una priorità. L’utilizzo mensile di app di health fitness è cresciuto dall’11% del 2012 al 27% del 2019 e sono proprio i Millenial e la Gen Z a essere più propensi ad acquistare cibo salutare rispetto a quello congelato o già pronto. I dati raccolti da GlobalWebIndex nel 2019 in Uk e Us ha mostrato che il 35% degli utenti internet intervistati afferma di voler iniziare a mangiare in modo più sano. Ed a regnare in questo panorama è senza dubbio il biologico: secondo lo studio, la richiesta di prodotti bio sta crescendo con più forza, soprattutto tra le Generazione Z e i Millennials, e sono i giovani consumatori ad essere in prima linea sul trend “health-conscious”. Il numero di persone che afferma di voler comprare prodotti naturali e bio è cresciuto di 9 e 5 punti percentuali rispettivamente tra questi due gruppi di consumatori. Ma il prezzo elevato in alcuni casi di questi prodotti sta ancora avendo un impatto sugli acquisti, specialmente per i consumatori meno giovani. Quando si tratta di comprare healty food ogni mese, in realtà, circa un terzo della Generazione Z e dei Millennials dichiara di farlo, scendendo a solo un quarto tra i “Baby Boomer” (cioè chi ha un’età compresa tra i 56 e i 64 anni). Comparando questo dato con quello degli acquisti di cibo congelato e di cibo pronto, si vede come, anche se marginalmente, i cibi healthy sono acquistati maggiormente da consumatori più giovani.
Ad ogni modo, quello del cibo salutare è molto più di un trend passeggero, tanto che anche il mondo dei fast food ha spesso affrontato la sfida per stare al passo con la domanda dei consumatori, anche se il crollo di persone che frequentano e comprano da queste catene è stato inevitabile. I dati mostrano che i brand di pizza sono quelli più colpiti: nonostante la crescente competizione nel mercato tra coloro che forniscono servizi di delivery e le alternative healthy, Domino’s e Pizza Hut, due dei colossi del settore sul mercato Usa e non solo, mostrano un calo rispettivamente del 28% e del 26% nelle visite/acquisti nel 2019 sul 2017. Ma non è tutto: il settore è stato largamente scosso dalla legislazione introdotta nel 2018 negli Usa secondo cui tutte le catene di ristoranti con 20 o più sedi devono esporre le informazioni sulle calorie contenute nei loro menù. Questo ha causato un calo dei consumi, perché le persone, piuttosto che optare per un pasto con più basso apporto calorico, compravano in realtà meno articoli.
Nessuna azienda di fast food è immune al cambiamento, nemmeno due colossi come Mc Donald’s e Kfc: entrambi, infatti, registrano una decrescita nelle visite e negli acquisti a partire dall’inizio 2017. Questo ha dato avvio a diverse campagne promozionali rivolte al segmento healthy e ad aggiunte sul menù di piatti meat-free: alternative vegetali alla carne stanno entrando nei fast-food, rendendo mainstream regimi prima di nicchia.
Ma tornando al cibo sano, l’indagine di Tuttofood ha anche disegnato un identikit del consumatore tipo: utenti internet che sono interessati a cibi o drink healthy, che hanno comprato o ricercato cibo sano online e che sono fortemente d’accordo con l’affermazione “provo a comprare prodotti naturali e bio”. Ben il 55% degli health foodies usa i social per ricercare prodotti, anche se gli spot tv rimangono il vettore più popolare per scoprire brand e nuovi prodotti.
Ad aprire, poi, la classifica dei paesi più “healthy” per il cibo, ci sono le Filippine, seguite a stretto giro da Colombia, Messico, Sudafrica e Turchia: anche in questo caso i principali consumatori di cibo sano sono rappresentati dai Millennials. Mentre il primato del Paese più “fast foodies” tocca, senza sorprese, agli Stati Uniti, seguiti da Canada, Israele, Nuova Zelanda e Australia.

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