Marsala, Chianti, grappa e sambuca, ma anche Porto e Champagne: per la legge canadese queste denominazioni sono generiche e quindi possono essere utilizzate per vini made in Canada. Proprio contro questa norma, l'Unione Europea ha avviato una procedura d'indagine attaccando così la vinopirateria canadese. Lo comunica la Coldiretti.
L'attenzione (come dimostra l'apertura della procedura di esame relativa agli ostacoli negli scambi, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue del 25 maggio) si è concentrata in particolare sulla legge canadese che permette l'uso di indicazioni geografiche di ampio respiro per indicare prodotti che, per la verità, nulla hanno a che vedere con la realtà produttiva tradizionale: denominazioni considerate generiche dalla legge canadese e, dunque, a rischio di imitazione. Se la verifica, scattata su denuncia del Consorzio dei vini di Bordeaux (Francia), confermerà i sospetti, l'Unione Europea dovrebbe far scattare una serie di precauzioni e di difese per tutelare un lungo elenco di vini e bevande alcoliche.
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