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COLDIRETTI: LA PSICOSI DA INFLUENZA MESSICANA HA PESANTEMENTE COLPITO L’ALLEVAMENTO DEL MAIALE. PROTESTE NELLE PIAZZE D’ITALIA

Le stalle italiane sono leader in Europa nella qualità delle produzioni con un totale di ben 63 riconoscimenti europei tra formaggi (35) e prodotti della salumeria (28) tra salami, pancette, soppressate e prosciutti che alimentano un valore delle esportazioni che nel 2008 ha quasi raggiunto i 2,5 miliardi di euro (+5%): è emerso nella giornata nazionale degli allevamenti italiani, con decine di migliaia di allevatori in piazza e di fronte ai centri commerciali in tutte le principali regioni di produzione per salvare le stalle italiane e i primati qualitativi e di sicurezza del made in Italy, con una capillare “operazione verità”.
L'esperienza delle crisi del passato - ha sottolineato la Coldiretti - ha dimostrato che la trasparenza dell'informazione e la rintracciabilità in etichetta è il miglior modo per evitare la psicosi nei consumi che mette a rischio le oltre 5.000 stalle italiane che allevano quasi 13 milioni di suini (dei quali il 70% destinati alle produzioni italiane a denominazione di origine) e alimentano una filiera che dà lavoro a oltre 90.000 lavoratori e sviluppa al consumo un fatturato di 20 miliardi, dei quali 1 miliardo (+7,6% nel 2008) ottenuti con l’esportazione.
Un patrimonio che traina l’intero made in Italy all’estero che può contare anche su ben 35 riconoscimenti per i formaggi ai quali - ha sottolineato la Coldiretti - viene destinato ben la metà della produzione di latte nazionale. Una produzione realizzata da oltre 1,8 milioni di vacche da latte in 45.000 allevamenti che sono messe a rischio dalla insostenibile forbice dei prezzi tra la stalla e lo scaffale che - continua la Coldiretti - non consente più di coprire i costi. Una distorsione insostenibile che non è giustificata dall’andamento delle esportazioni di formaggi e latticini nel 2008 sono aumentate in valore del 4,3% per 1,4 miliardi di euro, su un valore complessivo della filiera lattiero casearia di 22 miliardi di euro con 190.000 occupati.
“Sui banchi della grande distribuzione - ha denunciato Marini - 2 prosciutti su 3 sono venduti come italiani, ma provengono da maiali allevati all’estero, due cartoni di latte a lunga conservazione su tre sono stranieri senza indicazione in etichetta e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. In Italia - ha precisato Marini - vengono importate 60 milioni di cosce di prosciutto dall’estero, 1,3 miliardi di chili di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 13 milioni di polvere di latte destinate ad alimentare la vendita di prosciutti e formaggi del finto made in Italy all’insaputa dei consumatori ai quali vogliamo anche far sapere che oggi - ha affermato Marini - si stanno addirittura vendendo formaggi ottenuti con l’utilizzo di concentrati di polveri proteiche e dei caseinati in sostituzione parziale del latte”.
Chiediamo che la grande distribuzione - ha precisato Marini - divida sugli scaffali gli spazi dedicati al vero prodotto italiano da quelli del finto made in Italy, ottenuto con prodotti importati, perché la mancanza di trasparenza alimenta l’incertezza soprattutto di fronte alle emergenze sanitarie che si stanno verificando ed alimentano inefficienze e distorsioni che fanno chiudere le stalle. Se in media i prezzi del maiale che viene pagato poco piu’ di un euro agli allevatori aumentano del 2194% nella trasformazione in prosciutto e del 552% in quella di braciola, per il latte fresco il ricarico è del 312%, oltre 4 volte, secondo il servizio sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole. E’ necessario - ha chiesto Marini - rendere obbligatorio indicare in etichetta la provenienza dei prodotti alimentari venduti sugli scaffali già in vigore per la carne bovina e per quella di pollo, ma che manca ancora per la carne di maiale, il latte a lunga conservazione i salumi e i formaggi non a denominazione di origine, come previsto dalle iniziative di legge del Parlamento e del Governo”.

L’allevamento del maiale italiano in cifre
Stalle - 5.000
Maiali - 13 milioni (70% per produzioni dop)
Occupati nella filiera - 90.000
Valore filiera - 20 miliardi
Consumi - 37 chili/procapite
Fonte: elaborazioni Coldiretti

La moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola
Campo/Stalla (euro/kg) - Tavola (euro/kg) - Incremento
Prosciutto 1,07 - 24,55 - + 2194 %
Braciola 1,05 - 6,85 - + 552 %
Fonte: elaborazioni Coldiretti su dati sms consumatori

Gli inganni a tavola all’insaputa dei consumatori
2 prosciutti su 3 venduti come italiani ma provenienti da maiali allevati all’estero;
2 cartoni di latte a lunga conservazione su tre che sono stranieri senza indicazione in etichetta;
la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere.
Fonte: elaborazioni Coldiretti

Le importazioni del finto made in italy in unanno
60 milioni di cosce di prosciutto dall’estero
1,3 miliardi di chili di latte sterile
86 milioni di chili di cagliate
13 milioni di polvere di latte
Fonte: elaborazioni Coldiretti

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