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TESI SPERIMENTALE

Come i microrganismi contribuiscono ad una viticoltura più sostenibile e ad un vigneto di qualità

Uno studio dell’Università di Padova, ha analizzato come il trattamento con alcune sostanze possa rendere la vite attrattiva verso questi “alleati”

Nella viticoltura la scienza si sta concentrando sempre di più sulle conseguenze del “climate change”, e, quindi, a trovare nuove soluzioni in grado di contrastarlo. Va in questa direzione un nuovo studio, promosso dall’Università di Padova, e che dimostra come la viticoltura di qualità sia in grado di portare benefici significativi al terreno e possa contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Al centro della ricerca ci sono gli endofiti, una categoria di microrganismi (che vivono all’interno di altri organismi detti “ospiti”) che contribuiscono alla sopravvivenza della vite e che hanno anche la capacità di ridurre gli inquinanti presenti nel suolo. Lo studio, condotto da Irene Dotto, ha voluto analizzare come il trattamento con alcune sostanze possa rendere la vite maggiormente attrattiva verso questi preziosi alleati. Dai primi risultati dei test di laboratorio, svolti in ambiente sterile, è apparso evidente come, dopo 40 giorni, le barbatelle trattate con prodotti Strong Roots e Foundation abbiano avuto uno sviluppo radicale più evidente rispetto a quelle trattate con sola acqua. Questi prodotti della linea Resonant, inoltre, sembrano aumentare anche la capacità della vite di “spostare” i microrganismi dalle radici fino alle foglie, distribuendoli lungo tutta la sua struttura e facendoli migrare da una parte o dall’altra, in base ai suoi bisogni e alle sue necessità.
Per Marco Poggianella, ceo Sop Save Our Planet (i prodotti della linea Resonant sono ideati e realizzati da Sop Srl Società Benefit), “questa ricerca sugli endofiti nella vite segna un passo cruciale verso una viticoltura sempre più sostenibile e scientificamente avanzata. La ricerca che da oltre vent’anni facciamo, la nostra continua innovazione tecnologica, unita a un approccio scientifico rigoroso, sta rivoluzionando la nostra comprensione del terroir. Non è solo la componente geologica del suolo a determinare la qualità del vigneto, ma soprattutto la parte vivente: i microrganismi. Questi ultimi non agiscono solo nel terreno, ma interagiscono con le radici, penetrano nella pianta, raggiungono foglie e grappoli, influenzandone direttamente salute e resa. Ciò che è ancora più affascinante è che gli endofiti possono anche modulare la produzione di composti aromatici nell’uva, influenzando le caratteristiche distintive del vino”.

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