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BIBLIOTECA ENOGASTRONOMICA

Come usare l’olfatto nel marketing del turismo per accogliere i nuovi viaggiatori “osmonauti”

“Io sono Naso” di Ilaria Legato è un “manuale” per costruire esperienze di marca immersive e multisensoriali sfruttando il linguaggio degli odori

Si dice sempre che un’esperienza, come quella che vede protagonisti il vino e la tavola, più è immersiva e multisensoriale, e più piace, perché coinvolge tutti e cinque i sensi. A spiegare come un profumo può diventare la firma identitaria che seduce differenzia e rende ogni brand indimenticabile e l’olfatto possa essere uno strumento strategico nell’accoglienza e nel turismo, è “Io sono Naso. Come usare il potere del logo olfattivo nel branding e nel marketing turistico”, un vero e proprio “manuale” firmato da Ilaria Legato, brand designer e consulente specializzata in hospitality, food e lifestyle, per costruire esperienze di marca memorabili.
Sempre più aziende cercano nuove strade per affermare la propria identità, per rendere unica e riconoscibile la propria presenza nel mondo, per creare connessioni autentiche e profonde. L’olfatto - senso primario e istintivo, ma ancora poco esplorato nella comunicazione - emerge così come un potente strumento strategico. Attraverso la memoria e l’emozione che suscita, il profumo diventa linguaggio, capace di raccontare l’essenza di una marca, di un luogo o di un’esperienza, e di renderla indelebile nel tempo.
Con la prefazione di Anna Barbara, architetto e docente del Politecnico di Milano, tra le massime esperte di olfactive design - che esplora la progettazione dell’esperienza olfattiva come parte integrante del brand e dell’ospitalità - il volume (Dario Flaccovio Editore, Collana Accadde Domani FuTurismo curata da Nicoletta Polliotto, novembre 2025, pp. 248, prezzo di copertina 26 euro), si pone come una guida teorica e pratica per chi desidera integrare il senso dell’olfatto nei processi di branding, design e accoglienza turistica o semplicemente per i lettori curiosi di esplorare questo senso ancora poco conosciuto. Un approccio nuovo alla progettazione del brand e dell’esperienza turistica, che mette al centro il linguaggio invisibile, ma potentissimo, degli odori, attraverso casi studio, dai profumi di città a quelli di hotel, ristoranti e musei (da Le Méridien di Parigi all’Hotel Magna Pars di Milano, da Le Sirenuse di Positano al Disney’s Hotel New York, e molti altri), strumenti progettuali e riflessioni neuroscientifiche.
E questo perché, spiega l’autrice, “il futuro ha naso”, tra nuove tecnologie ed Intelligenza Artificiale, e “in un mondo che comunica per immagini, scegli di comprendere e comunicare attraverso l’invisibile. Perché nel silenzio olfattivo si nasconde la vera identità dei luoghi, delle persone, delle esperienze. Immagina un futuro in cui l’ospitalità e il viaggio non seguono più mappe visive o digitali, ma tracciano nuove rotte attraverso le coordinate dei profumi, una geografia invisibile che guida una nuova generazione di viaggiatori: gli osmonauti”.

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