02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Comprate il vino di Umbria, Abruzzo e Marche! L’appello di Slow Wine per aiutare i vignaioli e i contadini del centro Italia. L’“emergenza terremoto” ha fatto crollare il flusso turistico causando “danni indiretti” alle vendite dirette in cantina

È successo di nuovo: dopo l’onda solidale che segue le catastrofi ambientali che ciclicamente investono il Belpaese, arriva il silenzio. Di nuovo è il Centro Italia a fare i conti con le conseguenze dovute al calo di attenzione post-terremoto degli scorsi mesi ed è Slow Wine (www.slowfood.it/slowine) che stavolta dà una scrollata alle coscienze italiane, lanciando un appello in soccorso alle cantine delle zone colpite: a più di 6 mesi dalle prime scosse che hanno devastato l’Appennino centrale, infatti, i vignaioli abruzzesi, umbri e marchigiani fanno i conti con un significativo calo delle vendite e ora bisogna aiutarli comprando il loro vino.
Le scosse di terremoto che hanno riguardato zone limitate delle Marche, dell’Umbria e dell’Abruzzo (si parla di comuni, come Accumuli, Amatrice o Norcia) non hanno colpito direttamente zone vocate alla viticoltura e i produttori di vino, ma hanno colpito l’immaginario collettivo, anche grazie all’informazione distorta divulgata dai mass media, che ha associato l’emergenza terremoto all’intero territorio regionale. La conseguenza è che si è registrato un importante calo delle visite turistiche nelle tre Regioni nel complesso, non solo nei comuni colpiti dal sisma, e questo ha avuto come effetto indiretto un calo delle attività economiche che dipendono da quel flusso turistico. È quindi un problema culturale, non prettamente commerciale.
Pare infatti che vi sia stato una diminuzione del 70% di visite turistiche a Montefalco, famosissima città del vino, conosciuta soprattutto all’estero, ma anche al Palazzo Buonaccorsi di Matelica, colpito da un crollo dell’80%. La stessa stagione teatrale della città, che ha sempre registrato il sold-out, quest’anno ha venduto pochissimi abbonamenti. Ma non basta: ad oggi non risultano prenotazioni per la prossima stagione estiva in tutto il litorale marchigiano, da Senigallia a San Benedetto del Tronto. Si attende ora la Pasqua per testare il polso della situazione turistica, anche in Abruzzo.
È, insomma, venuto a mancare quel giro di turismo che, approfittando della vacanza, si prende il tempo di visitare i dintorni delle città d’arte, comprese le cantine: questo sta causando un danno importante, sia economico che “di relazione”, visto che viene anche a mancare il rapporto che si instaura fra vignaiolo e cliente-appassionato durante la vendita diretta.
L’appello di Slow Wine è, quindi, di tornare a visitare l’Umbria, L’Abruzzo e le Marche per risollevarle dalla depressione economica dovuta al terremoto. E nel caso non fosse possibile, di cercare di sostenere i loro contadini e vignaioli, cercando i loro prodotti facilmente reperibili perché distribuiti in tutto lo Stivale.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli