Un’economia mondiale e nazionale che non cresce, il potere di acquisto che cala e, in parte, anche una Pasqua più in avanti nel 2025 rispetto al 2024, portano in rosso i conti dei consumi alimentari, storicamente considerati anticiclici. A dirlo i dati Istat sul commercio al dettaglio di marzo, secondo i quali, nel primo trimestre, in termini congiunturali i beni alimentari fanno -0,1% in valore e -0,5% in volume, mentre su base tendenziale sono in assoluto la categoria più in sofferenza, con il -4,2% in valore ed il -6,7% in volume, peggio della media che si attesta a -2,8% in valore e 4,2% in volume.
Ed inoltre, sottolinea l’Istat, rispetto a marzo 2024, il valore delle vendite al dettaglio è in flessione per tutte le forme distributive: la grande distribuzione (-2,6%), le vendite delle imprese operanti su piccole superfici (-3,1%), le vendite al di fuori dei negozi (-4,7%) e il commercio elettronico (-1,3%).
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