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CONSUMI STAGNANTI PER IL 2005. I NEGOZIANTI SONO PESSIMISTI: E PER LA SPESA SI VA AL DISCOUNT O AL MERCATO RIONALE

Siamo il Paese europeo in cui i consumi sono più deboli, e la fiducia dei consumatori più bassa: questi i risultati di un’indagine condotta dal Censis per conto di Confcommercio, che rivela come secondo l’80% dei commercianti nel 2005 i consumi rimarranno stagnanti, o subiranno addirittura una flessione.

Cala il potere d’acquisto dei consumatori: oggi per fare la spesa la tendenza è abbandonare in parte supermercati e ipermercati per puntare sui discount e sui mercati rionali, mentre sempre più diffusa è l’abitudine di fare gli acquisti suddividendoli tra più punti vendita, in cerca del prezzo più conveniente. Tagliate le spese voluttuarie, ci si concentra sull’indispensabile: ecco allora che il cibo che si acquista deve essere non caro, ma comunque buono.

Qualche esempio? Invece della carissima spigola fresca, meglio le più economiche sarde o alici. Piuttosto che primizie vendute a peso d’oro, meglio la frutta di stagione, o quella un po’ ammaccata che le bancarelle svendono a fine giornata. La pizza surgelata prende il posto di quella mangiata in pizzeria, e i cibi “famosi”, come il lardo di Colonnata o il prosciutto di San Daniele sono sostituiti da mortadella e salame, altrettanto buoni e certamente meno costosi.

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