Nel dibattito sul consumo di alcol, da tempo, come abbiamo raccontato spesso, si delineano due principali orientamenti. Da un lato, esperti e sostenitori del modello alimentare mediterraneo ritengono che un consumo moderato e consapevole di vino, durante i pasti possa non solo essere compatibile con uno stile di vita sano, ma addirittura apportare benefici alla salute rispetto all’astensione totale, come vuole dimostrare uno studio europeo ad hoc che sta partendo guidato dal professor Miguel A. Martínez-González, professore di Salute Pubblica all’Università di Navarra. Dall’altro, c’è chi ritiene che non esista un livello sicuro di consumo di alcolici, che è meglio essere completamente astemi, e che i consumi vanno scoraggiati e limitati in ogni modo. Come sostiene da tempo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che torna a battere sul tema puntando il dito sulla facilità “economica” dell’accesso agli alcolici in Europa, con un articolo “Too cheap to ignore” - “Troppo economico per essere ignorato”, in cui, ancora una volta, invita i governi ad adottare politiche fiscali più severe tra cui accise, tasse generali e introduzione di un prezzo minimo, per ridurre i danni legati al consumo di alcol.
“Mentre l’Europa combatte contro l’aumento dei costi dell’assistenza sanitaria e il crescente peso delle malattie non trasmissibili - afferma l’Oms - la tassazione degli alcolici offre una rara opportunità: una politica che si ripaga da sola e che salva vite umane. I Paesi nordici (Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia e Isole Faroe) offrono esempi concreti e significativi, con i loro monopoli statali sugli alcolici che regolano sia i prezzi che l’accesso. Questi sistemi hanno contribuito a mantenere prezzi elevati e a ridurre i danni. Un altro ottimo esempio è la Lituania, dove, a seguito di un forte aumento delle accise sugli alcolici, nel 2017, il consumo pro capite di alcol registrato è diminuito del -7% rispetto all’anno precedente, mentre il gettito derivante dalle accise sugli alcolici è aumentato del +27%”, dichiara l’Oms.
“Sappiamo cosa funziona. La tassazione degli alcolici è nella lista delle scelte rapide dell’Oms/Europa: politiche ad alto impatto, poco costose da attuare e che producono risultati entro 5 anni. La tassazione degli alcolici è l’unica leva politica che riduce i danni, aumenta le entrate e promuove l’equità sanitaria. Con questi nuovi strumenti, i Paesi possono agire con decisione e proteggere le generazioni future dai danni”, ha affermato la dottoressa Carina Ferreira-Borges, consulente regionale per alcol, droghe illecite e salute nelle Carceri dell’Oms/Europa. Mentre il dibattito continua, e le spinte neo-proibizioniste non sembrano perdere forza.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025