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Continua la crescita dei vini da investimento: tutti positivi nell’ultimo anno i sottoindici del Liv-Ex 1000, che mette insieme i migliori vini da tutto il mondo (Italia inclusa), che a luglio 2016 sfiora il massimo storico dello stesso mese 2011

Il mercato dei vini da investimento continua a crescere nel 2016, e pian piano sta riavvicinandosi ai livelli record del 2011, quando il boom dei collezionisti cinesi portò prezzi e quotazioni a livelli mai visti. A misurare questa sorta di “reconquista” del terreno perduto da parte delle etichette più blasonate di tutto il mondo è, come sempre il Liv-Ex, riferimento mondiale per l’andamento del mercato secondario del vino. Ed in particolare, questa volta, l’analisi del Liv-Ex 1000, indice che traccia i prezzi medi di 1.000 etichette di tutto il mondo, che mettendo a segno l’ennesimo mese consecutivo di crescita (+3,4% in luglio) si è attestato a 273,3 punti, vicinissimo ai 279,7, quota più alta mai toccata, raggiunti proprio a luglio 2011, con una crescita, nei 12 mesi, dell’11,18%.
Una performance, spiega il Liv-Ex Blog (www.blog.liv-ex.com), spinta anche dall’indebolimento della sterlina dopo il voto a favore della “Brexit”, che ha incentivato gli investimenti dei buyer grazie ad un tasso di cambio migliore sia nei confronti del Dollaro che dell’Euro.

Ma quello che conforta di più è la crescita nel medio periodo che ha coinvolto tutti i sottoindici del Liv-Ex 1000, nell’ultimo anno tutti in positivo: dal Liv-Ex Bordeaux 500, che mette insieme tutte le ultime 10 annate dei più importanti nomi di bordolesi, a +12,7%, al Bordeaux Legends (selezione delle migliori vecchie annate a partire dal 1982), a +11,6%, dal Burgundy 150 (le ultime 10 annate fisiche dei nomi migliori di Borgogna), a +12,7%, passando per lo Champagne 50 ed il Rhone 100 (composti dalle ultime 10 annate fisiche delle etichette più importanti dei due territori), rispettivamente a +7,9% e +3,5%. E bene continua a fare anche l’Italy 100 (che mette insieme le ultime 10 annate fisiche di Masseto, Ornellaia, Sassicaia, Solaia, Tignanello, Barbaresco e Sorì Tildin di Gaja, Barolo Vigne di Luciano Sandrone, Redigaffi di Tua Rita e Guado al Tasso di Antinori), fa segnare un +6,5% nel 2016, e un +5,8% negli ultimi 12 mesi. Positivo, infine, anche il dato del Rest of the World 50, sottoindice che monitora le quotazioni delle ultime 10 annate fisiche di vini icona del pianeta come i californiani Dominus (Dominus Estate) e Opus One (Opus One Winery), l’australiano Grange (Penfolds), il portoghese Taylor (Taylor’s) e lo spagnolo Vega Sicilia Unico, a +8,46%.

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