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EUROPA & AGRICOLTURA

Contro le pratiche sleali nella filiera alimentare: avanti con il voto in Commissione Agricoltura Ue

De Castro: “approvato il testo che bandisce scorrettezze che penalizzano gli agricoltori”. Esultano Cia - Agricoltori Italiani e Coldiretti
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La Commissione Ue contro le pratiche sleali nella filiera agroalimentare

Tante pratiche sleali lungo la filiera agroalimentare, che colpiscono soprattutto gli agricoltori, almeno sulla carta, avranno vita breve in Ue: “la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha votato con una schiacciante maggioranza la messa al bando della pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare”. Ad annunciarlo Paolo de Castro primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento Ue e relatore sulla proposta di vietare le pratiche sleali nella catena alimentare. “L’Europa non è il problema, ma la soluzione ai problemi. In questo caso, abbiamo difeso contro le grandi piattaforme di acquisto i consumatori e le aziende agricole e agroalimentari indipendentemente dalla loro dimensione economica. Abbiamo detto no alla cancellazione last minute degli ordini, ai ritardi nei pagamenti ai fornitori, alle modifiche unilaterali dei contratti, ai mancati pagamenti ai fornitori per la merce invenduta”, sottolinea De Castro, che ha aggiunto: “dopo il voto di ieri, il 22 ottobre la Plenaria del parlamento validerà definitivamente i significativi miglioramenti da noi inseriti nella proposta del Commissario all’Agricoltura Hogan, dando avvio ai negoziati inter-istituzionali che porteranno all’approvazione definitiva del testo entro Natale. Spetta ora alla Commissione Europea e al Consiglio dei Ministri Ue fare la loro parte. Siamo convinti che non vorranno perdere l’appuntamento con questa svolta cruciale”.

Un passo avanti che piace al mondo agricolo italiano.

“Prosegue con successo l’iter che consentirà agli agricoltori di arrivare finalmente a una normativa europea che combatta le pratiche commerciali sleali lungo tutta la filiera - commenta la Cia - Agricoltori Italiani - si tratta di un passo molto significativo e atteso da anni che permetterà maggiore equità nei rapporti contrattuali tra gli attori della filiera alimentare e offrirà agli agricoltori europei gli strumenti necessari per migliorare la loro posizione negoziale rispetto agli altri operatori. È necessario, ora, il supporto della Commissione e del Consiglio Ue per ottenere la nuova normativa entro la fine del 2018 - conclude Cia - così da poter integrare e rafforzare le attuali regole presenti già in 20 Stati membri”.

“Stop alla spesa sleale con la prima black list del carrello contro i sistemi di etichettatura nutrizionale fuorvianti, come quello a semaforo, ma che colpisce anche speculazioni, delocalizzazioni, ritardati pagamenti e vendite sottocosto tutelando agricoltori e consumatori”, esulta la Coldiretti, secondo cui “tra le novità più rilevanti, si introduce il principio tra le pratiche sleali da vietare su tutto il territorio dell’Unione l’utilizzo di sistemi di etichettatura nutrizionale fuorvianti, come nel caso del semaforo adottato in Gran Bretagna che finisce per escludere nella dieta alimenti sani e naturali come l’olio di oliva che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Un passo in avanti positivo contro sistemi troppo semplificati che cercano di condizionare in modo ingannevole la scelta del consumatore - ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - mettendo in pericolo la salute dei cittadini ma anche il sistema produttivo di qualità del made in Italy”.

“La lista nera - continua Coldiretti - colpisce anche i ritardi nei pagamenti effettuati oltre 30 giorni per prodotti agricoli e alimentari deperibili e oltre 60 giorni per prodotti non deperibili, a partire dall'ultimo giorno del mese in cui è stata ricevuta la fattura o il giorno di consegna concordato. Vietata anche la cancellazione unilaterale di un ordine di prodotti deperibili a meno di 60 giorni dalla data di consegna concordata e le vendite sottocosto, se non concordate in anticipo, che vengono equiparate anch’esse a pratiche sleali. Sono inoltre introdotte norme positive in materia di contrattualizzazione collettiva quale strumento di garanzia per tutte le parti coinvolte nella filiera e i produttori avranno il diritto di richiedere un contratto di fornitura scritto. Per la tutela delle forme di impresa organizzata, vengono salvaguardate le disposizioni relative ai termini di pagamento, lo speciale rapporto tra il socio e la propria cooperativa. Le organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori potranno - aggiunge Coldiretti - presentare, per conto del produttore, una denuncia all’Autorità di contrasto ed essere coinvolte nel procedimento. Gli stessi vincoli saranno estesi agli acquirenti al di fuori dell’Unione, per evitare che gli operatori che acquistano prodotti sul mercato comunitario possano eludere le disposizioni della direttiva semplicemente trasferendo il loro luogo di stabilimento al di fuori dell'Ue, pena sanzioni”.

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