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COOPERAZIONE: LA TERRE DI CALAMANDRANA (50% GIV) CERCA SPIRAGLI PER IL FUTURO

Terre di Calamandrana, la società in cui sono partner al 50%la cantina sociale piemontese Stazione (in via di liquidazione: deficit di oltre un miliardo), ed il Gruppo Italiano Vini, cerca spiragli per il futuro. Secondo alcune voci il Giv (gruppo cooperativo con vigneti in tutta Italia) non sembra intenzionato a chiudere, ma di ristrutturare. Come ha commentato, nei giorni scorsi il quotidiano "La Stampa", la cantina di Calamandrana potrebbe ospitare lavorazioni di piccole partite di uve selezionate. Ma nulla è certo: il presidente Giv Rolando Chiossi (che è anche vicepresidente di Terre di Calamandrana), ha scelto la linea del "no comment". Una scelta tattica ? Il Giv può darsi preferisca che si calmino le acque attorno alla vicenda dello scioglimento della cantina Stazione (comprese le più o meno velate polemiche sulla partecipazione del suo gruppo alle scelte di gestione del presidente Claudio Solito). Quest´ultimo ammette, sempre secondo il quotidiano pimontese, le responsabilità circa le "strategie sbagliate", ma spiega anche come "siano state fatte nell'ambito di politiche con il comparto agricolo della Lega delle Cooperative". A Calamandrana, si lavorava con uve dei soci (12.000 quintali), altre acquistate (6.000/7.000 quintali), ma soprattutto si imbottigliava vino con i marchi delle grandi cooperative: oltre oltre 2 milioni di "pezzi" l'anno. Il capannone della linea di imbottigliamento è già stato ceduto nel 2001 a Terre da Vino (cooperativa di secondo grado per 13 cantine piemontesi che ha la nuova sede a Barolo). Ora resta la vecchia sede della Cantina Stazione. Ed il fronte di possibili diatribe politiche è stato aperto ieri dal sindaco di Canelli Oscar Bielli (Ccd), che non ha lesinato critiche alle "alleanze infelici nell'ambito di un certo modo di intendere la cooperazione vinicola rossa" ed ha anche sottolineato come il futuro della vicina Calamandrana, stia nell'indotto enologico "anche per merito del distretto industriale che ha favorito progetti di promozione". Dichiarazioni non gradite dal sindaco di Calamandrana, Massimo Fiorio (Ds): "esternazioni, pur non volendo entrare nel merito - ha commentato seccamente - sanno di mero sciacallaggio politico".

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