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CRONACA E VINO

Coronavirus e vino: l’emergenza “Covid-19” limita la presenza asiatica alle “Anteprime di Toscana”

I Consorzi del vino di Toscana: “da parte nostra nessuna revoca ad inviti a giornalisti cinesi”. Ma pesano le restrizioni prese dai Governi del mondo
ANTEPRIME DI TOSCANA, CORONAVIRUS, vino, Italia
Il coronavirus limita la presenza asiatica alle “Anteprime di Toscana“

Il “Covid-19”, nome che l’Oms ha dato al Coronavirus che, nelle ultime settimane, partito dalla Cina tiene in allarme il mondo, ha ripercussioni ad ampio raggio, su tanti aspetti della vita quotidiana di milioni di persone. Al di là di chi vive nella reale emergenza sanitaria, nella città di Whuan, da dove tutto è partito, e d’intorni, le cronache quotidiane, oltre ai tragici bollettini medici, riportano di borse che chiudono in perdita, economia, cinese e non, che rallenta, provvedimenti che limitano gli spostamenti e così via. E anche il vino italiano, alla fine, deve farci i conti.
Così, non ci sarà da stupirsi se, per esempio, a partire dalle “Anteprime di Toscana” (che prenderanno il via sabato 15 febbraio a Firenze, per chiudersi il 24 febbraio a Montalcino, toccando tutti i più importanti territori della Regione, dal Chianti Classico a Montepulciano patria del Vino Nobile, da quello del Brunello al Chianti, passando per San Gimignano, terra della Vernaccia, e per il Morellino di Scansano), buyer e stampa cinese e asiatica saranno presenti in numero minore rispetto al recente passato.
Ma non dipenderà, beninteso, da null’altro che da cause di forza maggiore, come hanno dovuto spiegare, in una nota congiunta, i Consorzi di Brunello di Montalcino, Chianti, Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano e Vernaccia di San Gimignano: “l’organizzazione delle “Anteprime di Toscana” unitamente ai Consorzi di tutela, precisa che non è stata effettuata alcuna revoca né da parte dei Consorzi stessi, né della Regione, degli inviti ai giornalisti cinesi a partecipare alla settimana delle anteprime dei vini toscani (dal 15 al 22 febbraio 2020). Gli stessi hanno, infatti, preso atto dai tour operator incaricati di organizzare i voli per i giornalisti cinesi, che, in seguito alle informazioni provenienti dalle compagnie aeree coinvolte, non sussistevano le condizioni tecniche per garantire l’operatività dei voli dalla Cina, non potendo così confermare la presenza di ospiti provenienti dalla Repubblica Cinese, per le misure di salute pubblica adottate in questa fase”.

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