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LA CRISI IN CANTINA

Coronavirus, senza liquidità 4 aziende vinicole su 10 a rischio crack

Coldiretti chiede prestiti a tasso zero e risarcimenti danni e presenta piano salva vigneti: togliere dal mercato 6 milioni di ettolitri di vino
CANTINE, Coldiretti, CORONAVIRUS, vino, Italia
Coronavirus, senza liquidità 4 aziende vinicole su 10 a rischio crack, allarme Coldiretti

Un brusco crollo del fatturato in 4 cantine italiane su 10 e l’allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino del Belpaese, che occupa 1,3 milioni di persone per un giro d’affari di 11 miliardi di euro. È lo scenario, prospettato da un’indagine firmata da Ixè e dalla Coldiretti, che ha elaborato un piano salva vigneti per far fronte alle gravi difficoltà generate dall’emergenza Coronavirus.
La chiusura forzata di alberghi, agriturismi, bar e ristoranti, sia in Italia che all’estero (l’export, nel 2019, ha raggiunto i 6,4 miliardi di euro, il massimo di sempre, pari al 58% del fatturato totale), ha portato ad un forte calo di vendite dei vini di qualità, aggravato anche dalle difficoltà logistiche e dalla disinformazione. Senza vendite, precisa la Coldiretti, le aziende non riescono a far fronte ai pagamenti e a finanziare il ciclo produttivo che, dalla campagna alla cantina, non si può fermare. Le misure messe in campo con il blocco delle rate di mutui, prestiti, tasse e contributi sono certamente utili ma non bastano ed è indispensabile mettere a disposizione delle aziende vitivinicole liquidità sotto forma di prestiti a lunga scadenza a tasso zero e garantiti dallo Stato, pari ad una percentuale del fatturato dell’anno precedente, da erogare attraverso una semplice richiesta alle banche. Un intervento veloce e semplice che dovrebbe essere garantito indipendentemente dalla dimensione aziendale al quale va aggiunta, precisa la Coldiretti, anche una compensazione a fondo perduto sulle perdite subite sotto forma di “risarcimento del danno”. Ed è necessario che una misura similare sia garantita a bar, ristoranti, alberghi agriturismi per evitare il blocco dei pagamenti delle forniture a cui si sta assistendo e per fare in modo che non chiudano. Infine, occorre trovare risorse aggiuntive comunitarie e nazionali per finanziare ogni utile strumento per la riduzione delle giacenze e per il contenimento della produzione di vino proveniente dalla prossima vendemmia.
La Coldiretti ha presentato al Governo il piano salva vigneti con il quale, attraverso la distillazione volontaria, si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari. La misura favorirebbe l’acquisto di alcol italiano, che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite secondo Iri, ma anche di ridurre le eventuali eccedenze produttive. Il piano della Coldiretti prevede anche la vendemmia verde su almeno 30.000 ettari per una riduzione di almeno altri 3 milioni di ettolitri della produzione sui vini di qualità in modo da evitare un eccesso di offerta, considerate le conseguenze della pandemia sui consumi internazionali.

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