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Corriere della Sera

Le eccellenze italiane per brindare al 2023 … Da domani con il “Corriere” la guida per le prossime feste: 80 spumanti (divisi per fascia di prezzo) e la top 10 di Essi Avellan… Tutto è iniziato più di un secolo fa, con due ragazzi del Nord, Giulio Ferrari e Carlo Gancia, che pensarono di mettersi sulla scia del francesi e di creare quello che allora si descriveva come lo Champagne italiano. Entrambi avevano studiato o lavorato tra Reims e Epernay, avevano capito che quel metodo laborioso nato per caso in una cantina di un gruppo di religiosi che non usavano il vino solo per le messe, poteva essere replicato in Italia. Cosa ci mancava? Non le uve, e neppure l’arte di saper fare. Non le cantine, era o no l’Italia la patria del vino cantata dai poeti romani e greci fin dall’antichità? Antonio Carpenè, scienziato e ricercatore, a Conegliano, aveva già inventato il modo di spumantizzare il Prosecco, nel 1873. E tre anni dopo aveva fondato la prima scuola enologica d’Italia, proprio a Conegliano. Ce n’era già abbastanza per capire che i paragoni (in questo caso con i francesi) sono fuorvianti: ogni Paese ha la sua storia vinicola, e quella italiana non teme rivali. Decennio dopo decennio, la qualità degli spumanti italiani è cresciuta. A cominciare dalle zone da cui partirono Ferrari, Gancia e Carpenè, il Trentino, il Piemonte e il Veneto. Sono nate zone spumantistiche d’eccellenza, che in modo rapido si sono imposte sul mercato. Come la Franciacorta, in Lombardia, sostenuta da imprenditori che hanno investito senza timori reverenziali. E esploso il fenomeno mondiale Prosecco. Quando una dozzina di anni fa un produttore di Valdobbiadene predisse che si sarebbe arrivati a un miliardo di bottiglie di Prosecco vendute nel mondo, molti lo presero per matto. Ora non siamo molto lontani da quel numero, tra il Prosecco Doc e i Docg di Conegllano Vaidobbiadene e di Asolo. Una delle due aziende della genesi delle bollicine italiane, Ferrari, è stata premiata come cantina dell’anno nel concorso più esclusivo al mondo. Per la quinta volta, l’azienda della famiglia Lunelli ha vinto il titolo di “Sparkling Wine Producer of the Yeart”, con 11 medaglie d’oro al “The Champagne & Sparkling Wine World Championships 2022”. Nello stesso campionato, il Metodo Classico Athesis Brut Alto Adige Kettmeir ha ottenuto il titolo di “World Champion Rising Star, la prima volta per una bollicina altoatesina. In totale, per l’Italia, 53 medaglie d’oro e 129 d’argento. Siamo partiti da questo successo, celebrato il 4 novembre scorso a Londra, per offrire una guida agile ai brio dici delle feste di questo finale del 2022. Abbiamo chiesto alla Master of Wine finlandese Essi Avellan, che affianca Toni Stevenson nella giuria del concorso, di selezionare i magnifici io nella platea delle medaglie d’oro Italiane. Le sue scelte dimostrano come sia ormai diffusa la qualità della spumantistica italiana, dall’estremo Nord alla Sicilia. “Considero l’Italia il Paese spumantistico più dinamico del momento — afferma Essi -. Allo ,Champagne & Sparkling Wine World Championship siamo continuamente colpiti dall’elevato livello qualitatho e dall’espansione dell’offerta di pregiati Franciacorta e Trentodoc. Ma vediamo grandi progressi anche altrove in Italia, persino della Sicilia. È straordinario che Ferrari abbia vinto già cinque volte il titolo di produttore dell’anno. Diamo il premio al produttore che vince maggior numero di medaglie d’oro ogni anno. Nel 2022, il vasto portafoglio di spumanti di classe mondiale, sia in formato magnum che in bottiglia, ha fatto guadagnare a Ferrali ben n medaglie d’oro. Questo è un numero difficile da battere!”. Alla lista di Essi abbiamo aaggiunto nella guida una nostra selezione di 8o bottiglie, suddivise in varie fasce di prezzo, rappresentative dei e passi avanti compiuti dall’Italia in tutte le categorie delle bollicine: dai vini più semplici a quelli più complessi, dal monovitigno alle cuvée, fino al rosati. Tre campioni italiani i dell’Associazione Italiana sommelier, Roberto Anesi, Simone Loguercio e Valentino Tesi, firmano una radiografia a del “Vigneto Italia» dedicata i alle bollicine e un contributo su come servire e abbinare gli spumanti. Questa nuova guida del Corriere della Sera, affianca quella ormai affermata da un decennio, “l migliori 100 vini e vignaioli d’Italia”. Per scoprire quanto sia ricco di sorprese il mondo delle bollicine italiane.

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