02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Corriere della Sera

Così cambiò Bellavista. Famiglia, manager e nuovi marchi per Terra Moretti … Massimo Tuzzi, ceo del gruppo: “Fatturato 2022 in crescita, ci avvicini mo a ota 100 milioni. Dopo due anni di ristrutturazione della governance, pensiamo a costruire il futuro in Italia e all’estero”. L’azienda della Franciacorta vuole allargare il suo polo del vino valutando altre acquisizio i in aree di grande valore. Focus sugli Usa… Lavori in corso per un futuro dalle grandi ambizioni. È ciò che sta accadendo alla Terra Moretti Vino, il comparto vitivinicolo di Holding Terra Moretti, gruppo imprenditoriale diversificato di proprietà della famiglia Moretti, che opera nel settore delle costruzioni, del vino e dell’hotellerie. Il fondatore, Vittorio Moretti, da qualche anno ha affidato il suo “impero” alle tre figlie: Carmen guida l’ospitalità, Valentina le costruzione e Francesca (enologa) si dedica al vino. Un settore, quello vinicolo, che (secondo i dati Federvini) nel 2022 ha fatto toccare il record storico di 8 miliardi di export. Non a caso nell’azienda della Franciacorta si pensa a un polo nazionale che sappia esportare da varie regioni il meglio della produzione italiana. Alla comparto Terra Moretti Vino fanno capo sei cantine, collocate in tre regioni ad alta vocazione vitivinicola: Bellavista e Contadi Castaldi in Franciacorta in Lombardia, la cantina storica da cui tutto è iniziato; poi, nella maremma toscana, è arrivata Petra, Tenuta La Badiola e Teruzzi. Infine l’acquisizione di un’azienda storica come Sella & Mosca ad Alghero in Sardegna. “È in corso la riorganizzazione societaria dell’azienda familiare che porterà alla nascita di una newco — spiega Massimo Tuzzi, ceo di Terra Moretti Vino e di Holding Terra Moretti —. Stiamo definendo la scissione tra patrimonio immobiliare e parte gestionale operativa. Questo è il momento ideale per farlo visto che i numeri del 2021 e del 2022 ci hanno dato ottimi riscontri. I risultati del 2021 hanno anticipato di un anno gli obbiettivi, già ambiziosi, prefissati nel piano industriale presentato lo scorso giugno, aprendo la strada a nuovi scenari. I numeri dell’ultimo biennio,se paragonati a quelli del 2019, ci indicano che siamo di fronte a una crescita progressiva e costante per il nostro gruppo. Un trend solido, nonostante la pandemia e gli avvenimenti internazionali. A dimostrazione che i traguardi raggiunti sono il frutto di un progetto delineato e di un piano industriale in grado di sostenere le incertezze dei mercati e di valorizzare tutto il potenziale delle nostre cantine, presupposti imprescindibili per una crescita qualitativa e dimensionale nel futuro”. L’esercizio 2022 ha chiuso con un fatturato di 84 milioni (2019 a 64,5 millioni , 2021 a 78,6). Nell’insieme, i marchi del gruppo Terra Moretti Vino hanno venduto 9,4 milioni di bottiglie e a trainare è sempre il Bellavista con il suo milione e 700 mila bottiglie. Per il gruppo il 2021 è stato caratterizzato dall’armonizzazione dei processi, dei sistemi e dell’organizzazione e il 2022 invece è stato l’anno di una ristrutturazione di governance. “In particolare - spiegaTuzzi - ci siamo focalizzati sul consolidamento del passaggio generazionale e sulla managerializzazione degli assetti; con l’obiettivo di creare solide prospettive di continuità generazionale, di valorizzazione delle competenze e di trasferimento di know-how, di valori e del patrimonio delle conoscenze aziendali. Una riorganizzazione che non ha perso di vista la produzione che infatti ha registrato un consolidamento della crescita fatta segnare nel 2021: fino a ottobre abbiamo registrato un più 10% sullo scorso anno e un più 35% rispetto al 2019. Cosi si avvicina a grandi passi il traguardo dei 100 milioni di fatturato”. A livello distributivo, Terra Moretti Vino punta allo sviluppo delle proprie etichette soprattutto nel canale Horeca con una maggiore capillarità rispetto al passato. “E il frutto di un canale diretto costruito con la grandi distribuzione - racconta il ceo —. Questo ci ha permesso maggiore autonomia di gestione nel canale Horeca e adesso siamo in grado di sviluppare un progetto che ci farà crescere molto nel settore ristorazione”. L’export non è ancora uno dei principali driver dell’azienda che pure è presente nei principali mercati: Germania, Usa, Canada, Svizzera, Giappone, Russia, Regno Unito, Belgio, Olanda. La piattaforma di esportazione subirà cambiamenti? “Certamente - afferma 'Puzzi - nei prossimi anni il potenziamento dell’esportazione diventerà una delle priorità per il nostro gruppo. Abbiamo già un progetto per il Nord America: una struttura di proprietà, una cantina che servirà a produrre in loco ma anche da base logistica di distribuzione per tutte le nostre etichette. Una base che ci permetterà di potenziare in maniera consistente un mercato fondamentale come quello Usa”. Ma l’espansione territoriale riguarderà anche l’Italia dove il gruppo, nato in Franciacorta, è già presente in Toscana, Sardegna. “Il progetto esiste - conferma il ceo - di sicuro non investiremo in zone di produzione incompatibili con le nostre, per intenderci non acquisiremo mai nulla in terra di Prosecco, guarderemo anche a Sud e nelle aree di differenziazione abbiamo già delle idee che saranno realizzate nel prossimo anno, appena avremo terminato il nostro processo si ristrutturazione societaria”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su