La sorpresa Gussalli Beretta: ora puntano sul vino … Rilevato in Friuli il 40% di Specogna. Il gruppo arriva a 170 ettari e 800 mila bottiglie...La famiglia Gussalli Beretta ha acquisito una quota pari al 40% della società agricola dei fratelli Specogna in Friuli. Un’operazione che porta il Gruppo Upifra Agricole, società che controlla il ramo di investimenti nel settore vitivinicolo della famiglia Gussalli Beretta (conosciuta soprattutto come dinastia industriale nel settore delle armi), a raggiungere oltre 170 ettari vitati di proprietà, 800.000 bottiglie e 60 dipendenti. “Siamo nel settore vinicolo - racconta Pietro Gussalli Beretta, alla guida del Gruppo con il fratello Franco - dopo aver ereditato una proprietà in Franciacorta del mio bisnonno. Era il momento di sviluppo della zona e avevamo una superficie adeguata per essere tra i precursori dei vini della Franciacorta”. Poi è iniziata una serie di acquisizioni che hanno portato il gruppo a comprendere la storica cantina di famiglia Lo Sparviere in Franciacorta, Steinhaus in Alto Adige, Fortemasso a Monforte d’Alba nel cuore del Barolo, Castello di Radda nel Chianti Classico, Orlandi Contucci nelle Colline Teramane e l’azienda Agricola Fabio Motta a Bolgheri. “Abbiamo comprato la proprietà del Chianti Classico per affiancare agli spumanti della Franciacorta dei vini rossi. Poi abbiamo continuato a investire in proprietà significative del made in Italy”. Anche l’ultima acquisizione dell’azienda agricola L. Specogna, guidata dai fratelli Michele e Cristian e costituita da 27 ettari vitati gestiti secondo i principi dell’agricoltura biologica, è in ottica di diversificazione. “La maggior parte del prodotto delle nostre proprietà è legata ai vini rossi mentre il Friuli è la regione più vocata per i vini bianchi. Inoltre, da diversi anni, seguiamo la famiglia con attività di distribuzione, questo è un ulteriore passo per crescere”. In prospettiva l’idea è consolidare, “nei prossimi mesi nel Chianti Classico e in Alto Adige abbiamo deciso di investire per migliorare le cantine e la ricettività delle strutture”. Intanto il settore vitivinicolo sta vivendo un momento di incertezza nonostante l’accordo commerciale tra l’Unione europea e gli Stati Uniti. “Bisogna capire i dettagli ma stiamo andando incontro a mesi complicati. Per quanto ci riguarda, vendiamo piccoli quantitativi negli Stati Uniti, siamo più focalizzati sul mercato italiano ed europeo ma il provvedimento penalizzerà molte aziende soprattutto in Italia e in Francia”.
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