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Corriere Della Sera / Corriere Economia

Il vino tricolore al test degli Stati Uniti ... Il mercato d’Oltreoceano è cruciale per i produttori di qualità. La quota scende, con alcune eccezioni... Lo ha certificato “Wine spectator”, la rivista statunitense considerata la Bibbia in campo enologico: il mercato mondiale del vino parla italiano. Tra i primi cinque produttori, intatti, figurano ben due brand italiani (Martini e Tavernello), mentre altri due appartengono ad aziende di origine italiana (la newyorkese Franzia e la californiana E & J Gallo Winery). Malgrado questo nel 2009 gli States non riservano eccellenti novità per l’Italia del vino: l’export in Usa va giù del 10,8% in quantità e del 21,1% in valore nei primi quattro mesi dell’anno in corso. Secondo i dati diffusi da “Italian wine & food institute”, l’Italia perde il primato di primo paese esportatore, superata in volume dall’Australia. Un dato certamente non secondario, visto che quello americano è il mercato più importante al mondo per i vini d’alta fascia. Ma lo scenario fosco presenta qualche eccezione: alcuni produttori che anni fa hanno rilevato delle tenute agricole negli Usa oggi reggono meglio in un mercato in cui i prezzi vanno al ribasso e i consumatori preferiscono le etichette nazionali. È il caso di cantine storiche come Zonin e Antinori che producono da decenni negli States, al punto che spesso vengono percepiti come etichette nazionali con tutti i vantaggi che ne conseguono.

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