02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Corriere Della Sera / Corriereconomia

Marchesi Frescobaldi, ricambio al vertice ... Il gruppo fiorentino separa proprietà e gestione... Nei cda entrano i giovani e i consiglieri indipendenti. Le ultime firme sono state messe nei giorni scorsi. Concludono un lavoro partito oltre un anno fa dentro la grande famiglia Frescobaldi con lo scopo di adottare nuve regole che garantiscano il controllo dell’azienda produttrice di vino di alta qualità, che assicurino il passaggio generazionale e che ne favoriscano un processo decisionale ordinato per consentire all’azienda, gestita da un amministratore delegato esterno alla famiglia, Giovanni Geddes da Filicaja, di avere l’efficienza necessaria per non competere su un mercato che è diventato globale. Il primo passo di questo percorso era stata la costituzione di una holding, la Compagnia de’ Frescobaldi spa, cui è stato conferito il 100% del capitale della società operativa, la Marchesi de’ Frescobaldi srl. Il secondo, la definizione di uno statuto che già contenga le soluzioni per eventuali problemi che si presenteranno in futuro. “La nostra azienda è controllata da cinque gruppi familiari, dei quali nessuno ha la maggioranza, bisogna saper andare d’accordo” - dice Vittorio Frescobaldi, promotore di questo processo, che nell’occasione ha fatto un passo indietro diventando presidente onorario con il compito di coordinare i rapporti con la società operativa e lasciando la presidenza della holding al fratello Ferdinando e la presidenza della Marchesi all’altro fratello, Leonardo. Mentre nei cda è entrata la nuova generazione. “Con il tempo i cinque gruppi aumenteranno - prosegue - ci sarà qualcuno che vuole vendere o diminuire la propria partecipazione, era necessario dare elasticità al sistema”. La soluzione è stata quella portare più in alto le problematiche che riguardano i rapporti tra gli azionisti, in modo da far arrivare alla società operativa direttive già definite. E di indicare nello statuto le condizioni dell’uscita, compreso il metodo per stabilire il valore delle partecipazioni. Sia nel consiglio di amministrazione della Compagnia che della Marchesi è rappresentato ciascun ramo familiare, ma entrambi gli organismi sono stati aperti all'esterno (nella Compagnia l’esperto di aziende familiari Guido Corbetta, nella Marchesi il responsabile del private equity Europa di Lehman Brothers Vittorio Pignatti e il docente di marketing del vino Eugenio Pomarici), Per assicurare maggior stabilità si è stabilito che le azioni non sono trasferibili (con alcune eccezioni) fino alla fine di giugno 2010 e dopo lo saranno solo in favore dei discendenti. Infine, è stato espressamente previsto che le azioni si possono possedere “solo direttamente e non anche per il tramite di società ”, “Ne abbiamo parlato - dice Frescobaldi - e abbiamo deciso che se avessimo posseduto le azioni attraverso società si sarebbero creati i gruppi familiari, invece se ciascuno di noi detiene direttamente la quota si possono creare maggioranze in base a ciò che dev’essere bene per l’azienda”. “È stato un lavoro lungo e collegiale, anche del gruppo di professionisti che ci ha aiutato (la Partners di Milano, gli studi fiorentini del professar Mario Alberto Galeotti Fiori e dell’avvocato Alessandro Pazzi). Questo dovrebbe permettere di tutelare le minoranze e allo stesso tempo evitare che nascano discussioni”. Nessun progetto di quotazione o di ingresso di private equity nè nella Marchesi nè, tanto meno, nella Compagnia, “hanno tempi non compatibili con un’azienda che produce vino”. Potrebbe, invece, essere ripetuto il modello della sub holding Tenute di Toscana dove i Frescobaldi sono alleati con il re della vodka, il russo Yuri Shefler, e con l’americano Michael Mondavi.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024