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Corriere Della Sera / Economia

Nuove idee in bottiglia per vincere la crisi ... Le difficoltà si superano scoprendo come brindano gli altri. È la sintesi del percorso che ha portato al rilancio di una realtà come quella del Gruppo Biscaldi. Nata come azienda di distribuzione di birre, vini, liquori da tutti i paesi del mondo, nel 2007 conosce una crisi profonda da cui viene fuori con la creatività: andare in giro per il mondo e diventare talent scout di bevande sconosciute in Italia, ma che avrebbero potuto avere successo nel nostro mercato. E l’idea funziona: l’azienda ha acquisito quote di una birra estone, il marchio di un’acqua gallese, distribuisce vini sudafricani, importa vodka danese e whisky dell’isola di Islay, per un totale di 18 milioni di bottiglie in movimento ogni anno. Marchi che dal nulla sono diventati status symbol. Così oggi l’azienda è ripartita e torna a investire sul mercato. “In realtà già mio padre importava bibite nel ’69 - racconta l’amministratore delegato Pietro Biscaldi - abbiamo solo allargato i confini del mondo in cui cerchiamo prodotti sconosciuti da noi”. Quanto ha aiutato il fatto di nascere in una città portuale? “Genova è una città mercantile dove approdavano persone di ogni nazionalità chiedendo cocktail stravaganti, ed ha il Dna per far crescere le società di import. E siamo tra le poche sopravvissute. Quando 10 anni fa vendevamo l’Asahi al doppio del prezzo medio di una birra, ci prendevano per matti”. Oggi la bibita nel primo trimestre dell’anno ha registrato un + 35%. “Prevediamo lo stesso boom con la birra indiana Cobra che in Inghilterra vende 70 milioni di bottiglie l’anno con un giro d’affari simile a quello della Corona”. Ma il vero “colpo” l’azienda genovese l’ha fatto aggiudicandosi la distribuzione esclusiva di “Monster” l’energy drink che negli Usa è uno dei fenomeni più travolgenti del beverage. E adesso arriva anche la distribuzione della vodka tutta italiana “I spirit” ideata da Lapo Elkann.

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