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Corriere Della Sera / Io Donna

Momento divino - un racconto ... Sogno o trasgressione? Il mistero del vagone ristorante... Sono seduta nella carrozza restaurant del treno. Di fronte a me, Jack. Tra noi una bottiglia di Cabernet che il mio amico s’è portato per il viaggio, in barba alle tristi mezze bottiglie offerte in treno. “Questo vino è speciale” mi dice “e si accompagna perfettamente all’abbacchio arrosto con aglio e patate”. Invece il cameriere sta servendo scialbi petti di pollo con spinaci. Ce ne facciamo una ragione. Del resto siamo in treno, cosa vuoi pretendere? Ci conosciamo da vent’anni io e Jack, e di solito ci raccontiamo tutto. A volte complici a volte ostili, come vecchi coniugi ma senza mai esser stati né sposati né amanti. Sorseggiamo pensosi e soddisfatti il vino, trascurando il pollo e sgranocchiando grissini. Poi suona il telefono di Jack, lui mi fa un cenno di scusa e si alza per andare a confabulare fuori dalla carrozza, senza disturbare chi mangia. Sparita la sua sagoma, me ne trovo di fronte un’altra, quella dell’uomo seduto nella stessa posizione di Jack, ma al tavolo dopo il nostro. Un bel tipo. Mi guarda, lo guardo. Distolgo lo sguardo imbarazzata. Di sbieco noto che mi sorride, attraente. Ha belle mani, una bella camicia, bei capelli, bel naso... è davvero fascinoso! Ammicca. Mi fa cenno di spostarmi e andare a occupare il posto vuoto davanti a lui. Gli sorrido, divertita di quell’impudenza. Bevo ancora un sorso di vino. Poi, l’uomo misterioso si alza. Sollevo lo sguardo verso la sua faccia. Mi sorride, sfrontato, allettante. Si volta e se ne va. D’istinto mi alzo e lo seguo (sarà l’effetto del vino?). Lui volta la testa verso di me e mi guarda di sbieco, come per incoraggiarmi. Arriviamo davanti alla porta della toilette. Sento la voce di Jack che parla nel telefono, poco più in là. L’uomo apre la porta. Mi vorrà spingere dentro per baciarmi? Socchiudo gli occhi, pronta a tutto. “Scusi, ha da accendere vero?”. Apro gli occhi. L’uomo mi guarda interrogativo, con una sigaretta in mano. Poi mi sveglio, mentre il treno passa dalla stazione di Firenze Campo di Marte. Nella carrozza, una sgradevole puzza di fumo diffusa dall’impianto di condizionamento. Che sogni si fanno! Ormai, l’unica vera trasgressione, in treno, è quella di chi fuma di nascosto nella toilette.

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