02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Corriere Della Sera / Le Vie Del Gusto

Calabria - Il vino che i greci offrivano agli eroi di Olimpia. A Cirò si mescolano gli aromi importati dai primi coloni ellenici con vigneti sperimentali ... Con il nome di «cremissa», il vino Cirò era già celebre nell’antica Grecia, quando veniva offerto agli atleti vincitori delle gare di Olimpia. Krimissa era una piccola città della Magna Grecia, ricca di miti e leggende, tanto da essere considerata dal professor Paolo Orsi «una incognita archeologica». Per molti storici Cirò Marina, città di vacanzieri che si affaccia sullo Ionio calabrese, a un tiro di schioppo da Punta Alice, promontorio sud del golfo di Taranto, sarebbe sorta proprio sui ruderi di Cremisa. Un luogo mistico e ricco di splendore, famoso per il suo santuario in onore di Apollo, che custodiva le mitiche frecce e la faretra di Eracle. La storia di questi luoghi è ricca di testimonianze lasciate dai greci. I coloni del tempo furono anche i primi a saggiare la fertilità di questa terra, tanto da chiamarla «Enotria» e cioè «terra dove si coltiva la vite alta da terra». Sono trascorsi secoli, ma il valore di questa terra è rimasto intatto e ciò spiega l’importanza che oggi rivestono le case vinicole di Cirò, che esportano in tutto il mondo il Cirò doc. In questo comune sono coltivati a vite oltre 1800 ettari di terreno e si producono ogni anno 150 mila ettolitri di vino imbottigliato dalle cantine Librandi, Ippolito, Caparra e Siciliani. Nicodemo Librandi e suo fratello Antonio Cataldo, titolari dell’omonima azienda, rappresentano quanto di meglio esiste in Calabria per il vino. I Librandi coltivano la vite da quattro generazioni, e dal 1998 hanno affidato la conduzione tecnica dell’azienda a Donato Lanati, professore di enologia all’università di Firenze e Torino, e si avvalgono della consulenza del professor Attilio Scienza, esperto di viticoltura. La cantina dei Librandi occupa un’area coperta di 6.200 metri quadrati ed è circondata da 15.000 metri di terreno, per lo più argilloso, con le montagne della Sila sullo sfondo. Librandi si fa conoscere nel mercato nazionale (annata 1988), grazie anche alla collaborazione dell’enologo Severino Garofano - uno dei massimi esperti del meridione - con il Gravello, felice matrimonio tra l’autoctono gaglioppo e il cabernet, un vino ricco, caldo e corposo che fece subito scalpore e divenne ben presto la bandiera dell’azienda. Ma è la Riserva Duca San Felice a dare un tocco di classe in più alla produzione Librandi tanto da essere ancor oggi ai vertici della denominazione Cirò, mantenendo il proprio carattere tipico e un bouquet particolare di cui sono fieri gli amanti del gusto internazionale.
Lo stile Librandi si riconosce perché l’azienda è sempre alla ricerca di nuove applicazioni per valorizzare una viticoltura ricca di tradizioni. Il fiuto dell’imprenditore cirotano è stato quello di aver capito subito che occorreva lanciarsi nell’innovazione per dar vita a una seconda generazione di vini. Ecco quindi l’Asylia, un rosso delicato, il Magno Megonio, un bel rosso intenso da uva autoctona magliocco, ottenuta dall’uva mantonico che solitamente è destinata alla produzione di vini passiti. Un vino del futuro, dal gusto consistente, meridionale. La ricerca in casa Librandi vuol dire anche collaborazione con l’università di Milano per riprendere il cammino selettivo compiuto dai primi coloni greci che giunsero da queste parti. Il rilancio parte dalla fattoria Rosaneti, nel comune di Casabona, 160 ettari di terreno dove sono state piantate ben 120 varietà autoctone reperite in Calabria, e un vigneto sperimentale con alcune viti (ottenute dai semi risultati dall’autofecondazione) di antichi vitigni calabresi (arvino, gaglioppo, magliocco). Un ritorno al passato, utilizzando le tecniche moderne per un vino di qualità.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024