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Corriere Della Sera / Style

Questione di Style “Tavernelli di Montalcino”, pag. 108, marzo 2007 ... Gent.mo Direttore.
mi permetto di segnalarle alcuni gravi errori nel box a firma Ciro Mattei. Il giornalista scrive delle inesattezze clamorose, come “L’acquisto della tenuta Il Plinio a Pienza” e la produzione al “Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini nella tenuta Caparzo”. (...) Per quanto riguarda la signora Donatella Cinelli Colombini, è la proprietaria della tenuta Casato Prime Donne, mentre la Tenuta Caparzo è proprietà di tutt’altra persona. Per quanto riguarda il titolo e il contenuto del box con l’accostamento al “Tavernello”, mi sembra redatto con una forma non proprio degna dello “stile” della rivista. Inoltre il “Tavernello” non merita di essere considerato il prototipo del vino con caratteristiche qualitative opposte al Brunello, perchè è il frutto del lavoro di tante persone, ha una sua collocazione e viene apprezzato da molti consumatori. (...)
Baldassarre Filippo Fanti
Presidente Consorzio del vino Brunello di Montalcino

Egregio Direttore.
(...) dopo aver preso visione della lettera inviata dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino vorrei informarla che mi dissocio da questa iniziativa, non appartiene al mio stile. Ciro Mattei ha scritto che Sugarille è tannico e longevo (è proprio uno degli obiettivi che vorremmo sempre raggiungere). I vini che produciamo sono spesso ricchi di tannino e di acidità perché sono caratteristiche che piacciono a me. Non è la prima volta che non vengono gradite: però assieme a me ci sono anche altri che le apprezzano e tanto basta. Ho rispetto dei giudizi espressi sul mio vino dai critici e va da sé anche da Ciro Mattei: al quale non ho nulla da rimproverare, nulla da insegnare, non mi sogno di chiedergli di cambiare idea, non mi interessa incontrarlo. Se sarà lui a venirmi a cercare, allora, lo incontrerò volentieri con la stessa cortesia che riservo agli amici.
Angelo Gaja

Carissimo Direttore,
come può ben immaginare nel bellissimo servizio in oggetto, il box ha causato notevole imbarazzo all’azienda Ruffino (...). Il disagio è stato profondamente motivato dalla valutazione del redattore che (…) ha emesso “una sentenza per la quale ogni commento è pleonastico (...) “la battaglia pare persa anche dalla Ruffino che, alla Tenuta Groppone Mazzi, con l’annata 2001, ha riportato risultati degni di un fiasco...” reiterando tale concetto anche nella “Classifica degli azzoppati”. Mi fa piacere farle presente che il vino in questione: Greppone Mazzi - Brunello di Montalcino - di Ruffino, quando è stato presentato nel 2005 ha ottenuto dalla prestigiosa e autorevole rivista americana del settore - Wine Spectator - il riconoscimento di 93/100. Un punteggio davvero eccezionale per una nuova proposta dei Tenimenti Ruffino, oltre ai “tre bicchieri” in varie guide dei vini italiani. (...)
Nora Parini
Presidente Parini Associati
Comunicazione Attiva

Egregio Direttore,
chi produce vino come me è abituato ai giudizi sulle proprie bottiglie: quasi sempre sono buoni o ottimi, qualche volta sono negativi. Ritengo giusto accettare le critiche come le lodi e non mi era mai capitato prima di scrivere per protestare. (...) Io possiedo l’azienda Casato Prime Donne a Montalcino. Qui produco il Brunello “Prime Donne” (tre bicchieri nella guida Gambero rosso 2007) sotto la direzione dello stesso enologo, Carlo Ferrini, che segue i vini di Casanova di Neri, il Campione del Mondo a cui è dedicato l’articolo del box in esame. Si tratta di un enologo molto bravo che qualcuno accusa di fare “vini tutti uguali”. Per la verità non sono uguali ma si assomigliano per stile, e caratteri organolettici: una ragione in più per rimanere sorpresi da ciò che scrive Ciro Mattei (...):
“Uguale sorte per l’annata 2001 del vino color rubino (almeno cosi dovrebbe essere) prodotto al Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini nella Tenuta Caparzo”. Casato Prime Donne e Caparzo sono due aziende diverse. Caparzo è di proprietà di Elisabetta Gnudi Angelini che l’ha comprata alcuni anni fa.
“Passata di proprietà dopo anni mediocri, l’azienda sta vivendo un momento di crisi con lo spettro del Brunello-Tavernello dietro l’angolo. Appunto”. La frase di seguito al precedente virgolettato, sembrerebbe riferirsi a Caparzo ma viene poi ripresa nel piccolo schema a fondo pagina dove si legge “Prime Donne. Lo spettro del Brunello-Tavernello è dietro l’angolo”. Ritengo che la reputazione della mia azienda e le sue prospettive commerciali siano state lese dalle dichiarazioni di Ciro Mattei.(...)
Donatella Cinelli Colombini

Gentile Signora Donatella Cinelli Colombini,
sono lieto che il giudizio della guida Gambero rosso sia così lusinghiero nei confronti del Brunello “Prime Donne”. Lei stessa, tuttavia, ammette generosamente che un’opinione, anche se negativa, è pienamente legittima. Nulla di personale, dunque, ma semplice esercizio di critica. Diverso invece l’abbinamento nella terz’ultima riga tra il Casato Prime Donne e la Tenuta Caparzo. È un marchiano errore dovuto non a mia imperdonabile ignoranza, ma a un refuso redazionale. Nel testo infatti ho scritto: “Uguale sorte per l’annata 2001 del vino color rubino (almeno così dovrebbe essere) prodotto al Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini. Nella Tenuta Caparzo. passata di proprietà dopo anni mediocri, si sta vivendo un momento di crisi con lo spettro ecc.. Nel mio testo originale, di cui conservo copia, separavo in maniera chiara le due entità. Chiederò al direttore di rettificare sul giornale il mio intervento di cui è stato cambiato il senso nella revisione redazionale. Nessuno vuole mettere in dubbio la vostra correttezza, i vini comunque sono prodotti per essere degustati e anche liberamente giudicati.
Ciro Mattei
(arretrato del Corriere della Sera - Style del 30 marzo 2007) 

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