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Corriere Della Sera / Style

Tutti casa e cave ... A New York c’è chi sacrifica la camera dei bambini pur di farsi cantinetta. Senza esagerare. ecco le soluzioni più giuste per tenere gli amati vini nella vostra cucina. Per un Lafite, ma anche, perché no, per conservare quel Chianti che vi piace tanto... Homo italicus, “ma ndo vai se la cantina non ce l’hai?”. Si tratta di una boutade, ovvio, della parafrasi di un vecchio jingle-tormentone cinematografico che, però, rende bene l’idea: non c’è bisogno di essere rintronati di lambrusco, nè dei tromboni capaci di distinguere mille e un retrogusto, per apprezzare quanto importante sia servire, alla giusta temperatura, un grande rosso, un bianco vellutato o, perché no, un vino da meditazione.
A onor del vero, più che di cantine trattasi di cantinette, “petite cave” per dirla alla francese, super accessoriate, climatizzate, tutte munite di sofisticati impianti di aerazione e umidificazione, indistintamente votare alla creazione e al mantenimento del perfetto habitat. Ne sottoscrive il concetto Heinz Beck, genio culinario nonché chef de La Pergola. ristorante dell’hotel Cavalieri Hilton di Roma: “le cantinette refrigeranti sono strumento ideale soprattutto per i veri appassionati, gli esperti o anche i curiosi: per loro ci sono modelli ultra sofisticati che, attraverso sistemi di raffreddamento indipendenti, sfoggiano zone di temperatura diverse, tecnologia indispensabile per dare maggiore risalto alle qualità di ciascun tipo di vino”. Chi non ce l’ha, insomma, è solo perché ancora non ha capito che le vie del (buon) vino sono infinite, e infinitamente sexy: da sempre seduce gli uomini o, ancor meglio, li aiuta a sedurre. Il vino è faccenda complessa, ma la ricetta per una degustazione ad hoc è quasi scontata nella sua semplicità: per mantenere intatti bouquet aromatici e intense strutture tanniche, rossi rubino e bianchi paglierino necessitano di spazi dedicati, in grado di conservarli al meglio, permettendo loro di affinarsi armoniosamente nel tempo.
Una domanda di attenzione recepita, in toto, dai grandi architetti, soprattutto quelli che si divertono a costruire, ricostruire e trasformare Manhattan. Un “condo” a caso? Quello di Richard Meier su Perry Street, Greenwich Village (con vista sui fiume Hudson). Nel “basement” (seminterrato) c’è una wine cellar (una cantina climatizzata su misura) a disposizione dei condomini (che ne avranno però una più piccola, da 30 bottiglie, anche nelle cucine di casa). Piacerebbe a Filippo Bolaffi, giovane imprenditore dei francobolli che abita in una mansarda, ma adora “scendere a prendere il vino”.
“Trovo che il gesto sia parte integrante del rituale della degustazione” spiega, e aggiunge: “Sono vittima consapevole di un conflitto da vero collezionista, infatti preferisco mantenere le mie bottiglie in un luogo non così facilmente accessibile, nel tentativo, lo ammetto, di conservare piuttosto che consumare”.
Tornando a New York è “wine cellar munito” anche il complesso residenziale One Beacon Court (tra la Lexington Avenue la Terza strada) dell’argentino César Pelli, ma la vera novità è costituita da quelli che hanno una town house e preferiscono, in assenza di un basement abbastanza spazioso, sacrificare la camera del bambini pur di avere una stanza climatizzata alla perfezione per tenere i nettari più preziosi.
Senza arrivare a simili eccessi, gli appassionati di tutto il mondo non si affliggano perché, anche in mancanza di spazio, per conservare i loro vini c’è solo l’imbarazzo della scelta: l’offerta di frigo-cantina è vasta e articolata. Ideali per bianchi e per rossi, corredati di vetri con filtro UV e d’illuminazione interna, che non produce calore, le cantinette sono proposte in versione climatizzata e temperata (ideale per rinfrescare in maniera mirata) nei modelli da incasso o per libera installazione. Insomma, i vostri Sassicaia e Lafite (ma anche quel vinello da osteria a cui siete, tanto affezionati) sono al sicuro.

1 - La temperatura si controlla sul display esterno il Wine Cellar Erc 3711 Ws di Rex Electrolux (1400 euro) contiene 107 bottiglie.
2 - Wine-Bar 1424G/S ha il ripiano superiore scorrevole che cela tagliere, decanter e cavatappi. Di Sub-Zero (9480 euro).
3 - Firmato da Siemens, il VinoThek KF1SW4OIE (32 bottiglie) ha l’interno con rivestimento antibatterico e lo sportello con doppio  isolamento (2.016 euro).
4 - È regolato elettronicamente e munito di filtro ai carboni attivi il Kwl 4712 Sg Ed di Miele. In vendita a 2.650 euro.
5 - Sulla cantinetta Jc-85g Me di Haier (399 euro) il controllo della temperatura si fa su display.
6 - Ha la porta con doppio isolamento e filtro UV la Vinocantina Ktw 18v80 di Bosch. Per 43 bottiglie costa 465 euro.
7 - I ripiani del Zdwg 24Obsf sono estraibili e hanno il frontalino in legno. Da General Electric a 2.640 euro.

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