02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Corriere Della Sera / Ventiquattro

Vino ... Lambrusco, autoctono con brio... È opinione diffusa fra gli enocritici anglofoni che da vitigni autoctoni italiani non si ottengano vini di alta qualità. L’affermazione può essere anche veritiera se si prendono in considerazione i successi dei vitigni internazionali e i conseguenti consensi del mercato. Lo Chardonnay, per esempio, ha avuto un valore commerciale di 1,9 miliardi di dollari negli Stati Uniti nel 2009, poco meno il Cabernet Sauvignon. Il Pinot Grigio invece, anche se risulta al top dei consumi, si posiziona al terzo scalino del podio come fatturato; il Merlot ha dichiarato soltanto, si fa per dire, 927 milioni di dollari. Ben lontani i vini autoctoni italiani, tra i quali emerge, con 127 milioni di dollari, il Chianti che, pur essendo un uvaggio (cioè una miscela di uve differenti), è prevalentemente sangiovese. Purtroppo il convincimento dei critici nasce da informazioni condizionate: è certo che conoscere e capire le espressioni organolettiche di oltre quattrocento vini da vitigni tipici (tante sono le varietà italiane!) non è semplice e la loro diffusione è decisamente complessa. Ma si tratta di un patrimonio inestimabile, la cui difesa è quanto mai opportuna. Un vino da vitigno autoctono è il Lambrusco, al quale sono legato fin dalla giovinezza; mi ricorda la facilità di berlo a tutto pasto e la gradevolezza che accompagnava golose fette di salame e prosciutto. Oggi i produttori hanno molto migliorato coltivazioni e vinificazioni, tanto che alcune serie espressioni di questo vino vantano un’ottima qualità, con giusta corposità accompagnata da fragranze fruttate e floreali. Non è un vino da invecchiamento, ma “defatigante”, semplice, gioioso, insostituibile con i piatti tipici dell’Emilia. All’Enoteca proponiamo il Lambrusco Colli di Parma dell’azienda Monte delle Vigne, che viene servito molto fresco, a 12 gradi, con il Risotto agli scampi e nervetti di vitella con zenzero e liquirizia.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024