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Corriere Della Sera

Agrodolce - Quei grandi «cru» che sono al vertice della Guida Oro ... Con les amis de France ho polemiche lunghe. Ad esempio, su ciascuno dei vitigni «francesi» (cabernet, sauvignon, chardonnay e pinot noir in primis ). Secondo me, hanno avuto impianto, per secoli, in Italia prima di passare le Alpi (o, più probabile, di sbarcare a Tolone o a Marsiglia). Ho ora la necessità di spiegare al lettore perché dico blù ciàina dei vini che hanno nella Guida Oro - di Veronelli, va da sé - il massimo delle valutazioni ... La tonalità, la vigoria e la fibrillazione del mio blù ciàina ricordano i lunghi baffi calligrafici del gufo africano ... Chiamo blù ciàina, nella mia Guida Oro, le tre stelle stampate nel colore prediletto, assegnate ai vini vertice, quelli che hanno ottenuto, da almeno tre anni, valutazioni superiori a 91 su 100. Ne cito 8 anche della mia predilezione per il rabbioso legame tra terra, il vitigno del luogo, l’imperio del clima e la passione dei vignaioli: l’Aglianico del Vùlture delle Cantine del Notaio (Gerardo Giuratrabocchetti) in Rionero; l’Albana di Romagna Passito Scacco Matto di Cristina Geminiani in Marzeno di Faenza; il Barolo della Cascina Francia (Aldo Conterno) in Serralunga d’Alba; il Montevetrano di Silvia Imparato in San Cipriano Picentino (uhei, non Piacentino, Picentino, provincia di Salerno); il Patriglione della famiglia Taurino in Guagnano; il Percarlo di Luca, Francesco ed Elisabetta Martini di Cigala, in San Giusto a Rentennano, Gaiole in Chianti; il Teroldego Rotaliano Granato di Elisabetta Foradori in Mezzolombardo e il Tocai di Graziano Specogna a Corno di Rosazzo.

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