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Corriere Della Sera

Il Sagrantino? Si fa soltanto in Umbria: a Verona i produttori chiedono una migliore tutela degli antichi vitigni italiani. Chiude domani l'edizione n. 36 di Vinitaly. Oggi degustazioni gratuite a Vintour ... I produttori di Sagrantino sono in allarme. Lo scorso anno sono state vendute un milione e 200 mila barbatelle di questo vitigno: troppe per i 150 ettari di vigneto situati nella zona tipica, quella dei cinque comuni umbri di Montefalco, Gualdo Cattaneo, Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria. «C’è il rischio che presto si cominci a produrre il Sagrantino anche in Veneto o in Sicilia», denuncia Marco Caprai, l'imprenditore che tre anni fa ha riportato questo vino al successo, conquistando un prestigioso terzo posto nella classifica delle migliori etichette del mondo, stilata dalla rivista americana «Wine Spectator». Da Vinitaly, la rassegna internazionale del vino che si chiude domani alla Fiera di Verona, è partita così la richiesta di una maggiore tutela. «L’uso del nome dovrà essere riservato solo al territorio della Docg - spiega Caprai. - Il ministero deve darci una mano, il danno potrebbe essere enorme».
Per il Sagrantino, ma anche per tutti gli altri vini ottenuti da quelle uve autoctone che stanno attraversando - se ne è avuta una conferma a Vinitaly - un periodo particolarmente felice. Rispetto ad altri Paesi, soprattutto a quelli di più giovane tradizione vinicola, l’Italia ha la possibilità di mettere in campo un ricco panorama di antichi vitigni. Un contributo importante - spiegano gli esperti - contro l’omologazione dei gusti provocata dall’uso ricorrente, e spesso eccessivo, di uve «internazionali», come i cabernet, i merlot, gli chardonnay. E, come sta già avvenendo per i prodotti alimentari tipici, potrebbero essere proprio questi vini a dare una marcia in più al «made in Italy», che comincia a fare i conti contro i prezzi decisamente più bassi dei nuovi produttori, il Cile, l’ Australia, l’Argentina, il Sudafrica.
Oggi a Vinitaly, nel Salone del Turismo del vino (Vintour) saranno possibili degustazioni: il movimento metterà a disposizione le etichette prodotte dalle aziende che aderiscono alla manifestazione «Cantine Aperte», quest’anno in programma per il 26 maggio.

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