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Corriere Della Sera

Se il banchiere compra la vigna. Cresce la presenza di istituti di credito e compagnie di assicurazione nel business del vino: Toscana, Piemonte, Umbria, Friuli: ecco dove investono i grandi gruppi ... Sarà un nuovo business o la Borsa rischierà un’altra bolla speculativa, anzi una sbornia? Il rapporto tra vino e finanza continua ad appassionare e dividere gli esperti. Se ne discute in convegni e seminari (dopo un summit a Siena se ne parlerà al Salone del vino di Torino dal 22 al 25 novembre), si aprono dibattiti, si avviano analisi, ma soprattutto si acquista la materia prima: ovvero vigneti e cantine. E nella rincorsa ad accaparrarsi la vigna da record (dagli anni Settanta i prezzi sono centuplicati) in pole position sono arrivati i grandi gruppi finanziari. Ma chi sono i padroni del vino? Quali sono le banche e le assicurazioni che direttamente o indirettamente controllano le aziende? Vediamo in sintesi. Il gruppo Ras è proprietario a Castelnuovo Berardenga di un intero borgo del vino, nel Chianti di 750 ettari di terreno di cui 200 a vigneto (1.3 milioni di bottiglie) e a Montalcino possiede la Tenuta di Campogiovanni. Il Fondo pensioni Cariplo gestisce una parte del borgo medievale di Trequanda, in provincia di Siena. Saranno costruite nuove cantine con un investimento di 10 milioni di euro. Il Monte dei Paschi ha 70 ettari di vigneto a Fontanafredda (Serralunga d’Alba) dove si producono 6,5 milioni di bottiglie e le Fattorie Chigi Saracini a Castelnuovo Berardenga (900 ettari di terreno di cui 60 a vigna) con una produzione di otto milioni di bottiglie e un fatturato di oltre 250 milioni di euro. La SaiAgricola (gruppo Sai) possiede la fattoria Colpetrone nel territorio del Sagrantino di Montefalco (Perugia) e la Poderina a Montalcino. E’ anche titolare della Fattoria del Cerro a Montepulciano (601 ettari di cui 167 a vigneto con una produzione di 850.000 bottiglie). GenerAgricola, la holding del Gruppo Generali, ha quattro aziende nel Friuli: Poggiobello (80 ettari di vigneto), Borgo Magredo (90 ettari doc Friuli Grave), Tenuta S. Anna (200 ettari doc Lison Pramaggiore e Friuli Grave) e Ca’ Corniani (60 ettari a Lison Pramaggiore). La produzione complessiva è di 4 milioni di bottiglie. Tra i banchieri (o ex) spiccano i nomi di Gianni Zonin, presidente della Banca popolare di Vicenza, consigliere della Banca nazionale del lavoro. E’ proprietario di 3.700 ettari, di cui 1800 di vigneto in Toscana, Piemonte, Veneto, Friuli, Lombardia, Puglia e Sicilia. L’ex presidente della Cassa di risparmio di Firenze, Lapo Mazzei, ha legato il suo nome alla tenuta Castello di Fonterutoli dove si produce il Chianti più prestigioso. Tra i padroni nel vino da ricordare Vittorio Frescobaldi, presidente della Banca Steinhauslin , Piero Antinori, da poco uscito dal consiglio di amministrazione della Fondiaria, il finanziere e presidente della Lazio Sergio Cagnotti, Christian Roger, banchiere e creatore del fondo comune specializzato in grandi vini (Redgold Wine Investment), l’editore Paolo Panerai, Ferruccio e Salvatore Ferragamo, Gian Marco Moratti, petroliere e il ministro Letizia Moratti.

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