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Corriere Della Sera

Gli Usa incoronano il Brunello ’97: pubblicata la classifica 2002 della rivista «Wine Spectator». Sono 21 gli italiani in graduatoria ... Non è sfuggito ai degustatori del quindicinale americano «Wine Spectator» la grande annata '97 del Brunello. Sette grandi firme di questo vino toscano hanno trovato sistemazione nella graduatoria delle cento migliori bottiglie del mondo per l'anno che sta finendo. Castello Banfi, Antinori e Frescobaldi, terzo, settimo e ottavo, occupano il successo italiano nei primi dieci. Un gradino sotto a quello che aveva riservato la fortuna nelle ultime due precedenti stagioni allorché Solaia e Ornellaia, rossi preparati nelle aziende dei fratelli Antinori, avevano ottenuto il primo posto. Quest'anno la scelta è caduta su un francese: Chateauneuf du Pape del domaine E.Guigal. Un rosso che risponde evidentemente ai requisiti richiesti: qualità, prezzo, produzione e un «fattore x» che si potrebbe definire con il termine «entusiasmo». Sicuramente molta energia la mette Marcel Guigal, stakanovista della vigna, arriva al domaine nella valle del Rodano alle cinque di mattina per andarsene soltanto a tarda sera. Ha vinto lui, sorprendendo altri celebrati Chateauneuf du Pape che neppure compaiono. Fatta eccezione per La Nerthe, nono in classifica, uno dei trenta migliori Chateau, sistemato tra i circa ottomila ettari di vigna nell'area di Avignone. I degustatori americani hanno compiuto 11.616 assaggi per stilare l'elenco dei top dove tuttavia si nota ancora la massiccia presenza del vitigno Cabernet Sauvignon soprattutto allevato in California. Piace agli americani, non c'è che dire, a costo della monotonia. Il risultato 2002 premia dunque il Brunello, ma riconosce anche il territorio di Montalcino, un modello, dove si è saputo rilanciare con forza la produzione di Sangiovese. Il terzo posto di Castello Banfi è un riconoscimento al lavoro dei proprietari, i fratelli John e Harry Mariani, che dal 1978 ci hanno creduto con l'ausilio di un graffiante Ezio Rivella. «Abbiamo investito in passione, risorse finanziarie, ricerca in vigna e cantina, ecco il segreto di 25 anni - spiega l'attuale direttore, Enrico Viglierchio - Il Brunello scelto da «Wine Spectator», di cui produciamo 400 mila bottiglie, è il nostro orgoglio». Il territorio, si diceva, ed è questo forse il tasto più caro a Vittorio Frescobaldi: «Tre posti nei primo dieci sottolineano un successo di squadra che non può passare inosservato». Castelgiocondo, la bottiglia della nobile famiglia toscana, è preceduta dalla griffe Antinori, Pian delle Vigne. Il successo dei magnifici sette è completato con Ciacci Piccolomini d'Aragona, Altesino, Casanova di Neri e Poggio Antico. Per chi ama i numeri: ventuno sono gli italiani in classifica tra i cento, quest'anno è andata meglio dei francesi. Domenico Clerico con il suo barolo Ciabot Mentin Ginestra è quattordicesimo, Planeta è saldamente in graduatoria con lo Chardonnay di Sicilia, e quindi Capezzana con Ghiaie della Furba, Paolo Scavino e Feudi di San Gregorio. Resta un mistero il centesimo posto del toscano Cepparello '99 di Isole e Olena, creato da Paolo De Marchi. Qualche anno fa terzo, oggi risulta immeritatamente ultimo, naturalmente tra i primi.

Wine Spectator: i magnifici dieci 2002

1 - E.Guigal - Chateauneuf-du-Pape 1999

2 - Chateau St. Jean - Cabernet Sauvignon Sonoma County Cinq Cèpages 1999

3 - Castello Banfi - Brunello di Montalcino 1997

4 - Pine Ridge - Cabernet Sauvignon Stags Leap District 1999

5 - Whitehall Lane - Cabernet Sauvignon Napa Valley 1999

6 - Duckhorn - Cabernet Sauvignon Napa Valley 1999

7 - Antinori - Brunello di Montalcino Pian delle Vigne 1997

8 - Marchesi de’ Frescobaldi - Brunello di Montalcino Castelgiocondo 1997

9 - Chateau La Nerthe - Chateauneuf-du-Pape 2000

10 - Château Léoville Las Cases - St.-Julien 1999

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