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Corriere Della Sera

Pirati agroalimentari: dal Chianti Docg argentino al Provolone del Wisconsin. La Coldiretti: l’Europa deve intervenire ... Che il made in Italy trionfi all’estero, non è una novità: abiti, stili di vita, persino musica. Ma soprattutto cibo. Pasta, vino, olio d’oliva; e ancora, formaggi, pizza, salumi. Nei ristoranti che espongono il tricolore, come sugli scaffali dei supermercati. Ma, come spesso accade, c’è un «ma», e nemmeno di poco conto: il made in Italy alimentare è sempre più falso, annacquato, «piratato». Insomma, contro i cibi italiani nel mondo dilaga un nuovo crimine: l’agropirateria. La denuncia viene dalla Coldiretti: i prodotti vengono contraffatti, i ristoranti stranieri propongono improbabili ricette «originali» del Belpaese, le denominazioni tipiche, non protette da copyright, sono «esportate» e riutilizzate con semplici trucchi grafici. E così, se la Germania è invasa da «Parmesan» (imitazione prodotta «in loco» del Parmigiano) e «Cambozola» (un improbabile parente del Gorgonzola), oltreoceano dominano il Provolone del Wisconsin, la Robiola canadese e un Chianti Classico che invece che sui colli toscani è prodotto nelle fazendas argentine. Per non parlare di fantomatiche ricette quali i famigerati «spaghetti alla bolognese» (che la farebbero da padroni nei ristoranti del capoluogo emiliano, se solo esistessero), o la «pizza Pepperoni», gettonatissima da inglesi e americani, ma mai avvistata sul suolo italico (e che, en passant , non è condita con peperoni, ma con pomodori, mozzarella e salsa piccante). E via contraffacendo. La graduatoria dei cibi più falsificati vede in testa formaggi, vini e salumi, ma anche pasta e olio d’oliva e, sorpresa, l’aceto balsamico.
Una concorrenza sleale, che - sottolinea la Coldiretti - danneggia il produttore e inganna i consumatori. E in vista delle trattative sul commercio internazionale del Wto, un problema che andrebbe affrontato senza indugio, soprattutto da parte della Comunità europea. Insomma: dopo i pirati informatici, lotta senza quartiere ai pirati agroalimentari. In difesa della dieta italiana nel mondo.

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