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Corriere Della Sera

Vino Fuggiasco, T-shirt e ironia Il «made in carcere» va in Rete. I prodotti dei detenuti non si vendono più solo nelle botteghe della solidarietà Dagli shampoo biologici alle magliette «Balla Nando». Prezzi da 4 a 200 euro ... L’ultimo spunto è il tormentone di Teo Mammucari «’anvedi come balla Nandoo!». Lo scatenatissimo ballerino Nando che si esibisce ballando e sghignazzando è diventato maglietta «made in jail». Fatto in carcere. Ai detenuti di Velletri, invece, non manca l’ironia. Nessuna allusione, dicono. Ma l’etichetta il «Fuggiasco» è davvero azzeccata per un vino creato da un gruppo di detenuti del carcere dei Castelli Romani. Che dopo il successo ottenuto hanno allargato la produzione con lo Chardonnay «Quarto di luna», a immaginare un cielo notturno visto, a riquadri, all’interno di una cella e con il sangiovese «Le sette mandate». Ma come fare a conquistarsi un lavoro confezionato oltre le sbarre? I canali privilegiati sono i negozi «solidali», i mercatini o le mostre, ma è Internet il futuro. Che in qualche caso è già realtà.

I PRODOTTI - Magliette, borse, pelletteria, addirittura mosaici, vasi di ceramica e vetro o velieri in legno del carcere di Porto Azzurro. La fantasia ai detenuti non manca. Il tempo, dietro le sbarre scorre lento, e allora spacciatori, ladri e delinquenti di ogni sorta si dedicano alla manifattura. Con risultati di qualità e prezzi assolutamente concorrenziali. Si va dai 4 euro per borse di stoffa fino ai 200 per i tavoli a mosaico ispirati alla mitologia costruiti alla Terza casa penale di Rebibbia con l’aiuto del professor Franco Romani. Da San Vittore si vende online il cd rom molto speciale «Avanzi di galera. Le ricette dei poco di buono». Il menù spazia dal «cavolfiore nel cellone» alle «zucchine in salsa dell’ergastolano». Tutto a 10 euro (più tre di spedizione). Fono a oggi ne sono stati venduti un migliaio. Entro maggio è attesa una novità, una specie di gioco dell’oca, il «Kriminal house». La pedina-detenuto percorre la strada a caselle dall’arresto fino alla libertà, e le regole del gioco sono «le regole del carcere».
Le detenute della Giudecca a Venezia sono specializzate nei cosmetici biologici. Coltivano nell’orto erbe officinali e aromatiche di qualità e, con speciali ricette risalenti alla Serenissima Repubblica Veneziana confezionano shampoo, lozioni, deodorante, docciaschiuma e creme utilizzati anche in molti alberghi veneziani. Altre invece si sono dedicate alla sartoria con magnifici costumi del Settecento, vendutissimi nel periodo di Carnevale (www.ristretti.it).
Ma sono le T-shirt «made in jail», il marchio lanciato da Silvio Palermo ad aver conquistato una importante fetta di mercato. Trentamila magliette vendute in un anno. Si trovano nelle botteghe della solidarietà ma sono acquistabili anche su Internet (www.madeinjail.com). Le confezionano i detenuti di varie carceri italiane dopo un corso di serigrafia e, con frasi del tipo «beato chi crede nella giustizia e verrà giustiziato», o «il carcere nuoce gravemente alla salute» sono diventati un cult.

INTERNET - Non mancano in Italia i siti di galere ma, essendo vietata la linea telefonica, i carcerati scrivono un po’ alla cieca. Sono i volontari e gli educatori che portano fuori il loro lavoro, raccolto in cd rom, per metterlo in rete. Ma loro non possono navigare. Troppi i problemi di sicurezza. Le cose funzionano in altro modo nelle carceri svizzere: qui quasi tutte hanno il loro sito Internet dove è possibile acquistare i prodotti. Nel sito del carcere di Poschwies a Regensdorf, nel cantone di Zurigo si vendono prodotti in vimini, pietra e legno. La prigione vallesana di Cretelongue, che gestisce un’azienda agricola con 120 mucche, venderà attraverso il suo sito (ora in costruzione) prodotti ortofrutticoli e latticini. Ornella Favero, operatrice volontaria responsabile del sito www.ristretti.it non nasconde che Internet rappresenta una possibilità imperdibile per lanciare il lavoro dei detenuti: «Il problema sono i permessi per accedere alla Rete, oggi è impossibile dal carcere - spiega -. Noi abbiamo chiesto al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria la possibilità di avviare una sperimentazione, ma per ora non abbiamo ottenuto risposta. Certo, una vendita online organizzata dal carcere potrebbe diventare un trampolino di lancio importantissimo per farsi conoscere».
«Tutto è legato alla volontà di cambiare il sistema carcerario - aggiunge Silvio Palermo - e mi pare che non ci sia la volontà. Basti pensare che noi abbiamo la potenzialità di produrre molto di più, ma il nostro resta un mercato di nicchia, la distribuzione è limitata. Siamo in trattative avanzate con Robe di Kappa: loro ci daranno le magliette, noi le disegniamo. Così forse la distribuzione andrà meglio. Ma bisogna sempre chiedere ad altri».

Vino Fuggiasco - da 4 a 8 euro - E' prodotto dai detenuti del carcere di Velletri co altre due etichette: "Le sette mandate" e Quarto di luna", I vini sono venduti in esclusiva nei supermercati Coop. Sono le prime etichette autorizzate dallo Stato ad avere il sigillo della Repubblica Italiana. Sono prodotte 25.000 bottiglie in un anno con la supervisione dell'enologo Marcello Bizzoni.

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