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Corriere Della Sera

“L’Italia del Gusto – Piatti schietti e semplici: Ducasse, principe degli chef ricomincia dalla Maremma. A Castiglione della Pescaia apre il relais con nove camere. "tutti i giorni al mercato, sono stregato da questi luoghi"... Fino a poco tempo fa diceva: «Mai in Italia, troppa concorrenza, non ci credo». Oggi dice: «Sono qui, stregato dai luoghi e dagli amici. Farò cucina toscana autentica, semplice e schietta, andremo al mercato tutte le mattine, nessun connubio con la Francia, cose semplici di questa terra. Sarà fantastico». Per Alain Ducasse, 47 anni, principe dei cuochi francesi (ma anche manager e imprenditore), la conversione è arrivata sul sentiero di una fattoria maremmana. Dopo Parigi e New York, Montecarlo e Londra, ecco l'Andana, antica tenuta di caccia del granduca Leopoldo II, nascosta tra le colline di Castiglione della Pescaia e il mare. Il vecchio podere sta subendo una metamorfosi: sarà un resort di lusso, con tre ristoranti, 33 camere, piscina, terrazze, campo da golf, laghetto artificiale, persino un'antica cappella per sposarsi. I lavori si chiuderanno a fine 2005, ma c' è un' anteprima. Giovedì scorso ha aperto un' ala del «gran palazzo del gusto», 9 camere con vista su 500 ettari di una campagna di vitigni, olivi, querce e pini, tagliata a metà dall' andana, il viale con i cipressi che arriva alla reception. Il progetto nasce grazie a una joint venture tra il gruppo Ducasse Terra Moretti dell' imprenditore Vittorio, che poco lontano custodisce Petra, la cantina-monumento progettata da Mario Botta, e il gruppo Wiish di Martino de Rosa. Gli architetti Stefano Dorata ed Ettore Muchetti hanno mantenuto la struttura settecentesca del podere e del granaio e sopra hanno progettato un ambiente dal fascino inconsueto. Pavimento di mattoni e cotto, scale in pietra serena, rosa di Siena sui muri e il vecchio granaio, con le volte a mattoni, che ospiterà due dei tre ristoranti. La cucina? «Toscana, naturalmente - spiega Christophe Martin, 30 anni, primo chef dell'Andana, alter ego di Ducasse in Italia - cinghiale alla maremmana, zuppe con farro, cacciucco cercando di scoprire la genesi dei patti e presentandoli nella loro purezza che, forse, negli anni si è un po' persa». Nell'angolo del gusto, il cuoco cucinerà interagendo con il cliente. La Maremma. Terra di sapori e gusti eterogenei, sospesi tra terra e mare. Cinghiale in umido con le olive, ammazzafegati (salsiccia piccante di gustosa pesantezza), l'acquacotta, una zuppa contadina, fagioli con le cotiche, ma si assapora anche la delicatezza delle zuppe di pesce, del riso al nero di seppia, degli scampi. Così anche i vini, Monteregio, Montecucco e il Morellino di Scansano, si dividono in rossi generosi e bianchi delicati. La spiaggia di Castiglione è un lungo arenile che si confonde con la pineta, il mare è il più pulito della Toscana. Il paese è un gioiello medievale dominato dalla Rocca Aragonese. Ma il vero gusto di questi luoghi si ha nell' oasi della Diaccia Botrona, una delle zone palustri più importanti d'Europa, oggi riserva naturale. Profumi di erbe aromatiche, muschi e salmastro, luci soffuse, suoni di uccelli e trampolieri, fruscii lontani.

Il personaggio: il cuoco stellato tra Parigi, Monaco e New York

La villa che fu residenza di caccia di Leopoldo II, Granduca di Toscana, apre al pubblico. Il progetto è ambizioso: per ora sono disponibili 9 suite di fascino e una cucina «di casa» per gli ospiti. Poi verranno la Fattoria, con altre camere e il campo da golf a 18 buche. Infine, nel granaio, dovrebbe aprire d' estate il ristorante del grande chef francese Alain Ducasse, per la prima volta in Italia. Ducasse, 47 anni, si divide fra Monaco, Parigi e New York, le tre città che ospitano i ristoranti da tre stelle Michelin del suo impero: «Le Louis XV», il «Restaurant Alain Ducasse» e l'«Alain Ducasse at the Essex House». L'Andana (Castiglione della Pescaia, loc. La Badiola, tel. 0564/944321, suite da 350 euro a notte con colazione).

Le aziende del vino - Aspettando il Messio

La collina di Castiglione della Pescaia si appresta a divenire un' altra Bolgheri, una nuova frontiera enologica della riviera maremmana. Scaldano i muscoli produttori come Terra Moretti, che ha piantato trenta ettari di vitigni internazionali alla Badiola, e Antinori, che poco distante ha fatto grossi investimenti all'azienda Le Mortelle. Mentre piccole realtà si adoperano per valorizzare il territorio con vini di interesse sempre crescente. C'è Stefano Tucci dell' azienda Cacciagrande (Castiglione della Pescaia, loc. Ampio, tel. 0564/944168) che è sul mercato con un gradevole rosso Doc a base di Sangiovese, il Monteregio di Massa Marittima (ma non si poteva trovare un nome più breve e efficace?), e che dopo l'estate uscirà con un vino Igt Maremma toscana, 50% Merlot e 50% Syrah. A Vetulonia si segnala la Tenuta Baroncio (via delle Strette Km 8, tel. 0564/944248) una vasta proprietà dove si allevano cavalli, si coltivano olivi (niente male l'olio) e viti. Tra i vini più interessanti c' è l' Acchito, Doc Monteregio, a base di Sangiovese e Cabernet, di bella intensità e il Baroncio (stesso uvaggio ma affinato più lungamente in barrique) dell'azienda vitivinicola Cacciagrande. Poco più avanti, in territorio di Gavorrano, è da seguire con interesse Tenuta La Fertuna (loc. Grilli, tel. 0566/88138) di Ezio Rivella, uno dei massimi enologi italiani, che già ha riscosso successo con il Lodai, piacevole rosso di media struttura a base di Sangiovese, Merlot e Cabernet. Tra un anno sarà pronto il Messio, un supertuscan. (arretrato del "Corriere della Sera" del 23 maggio 2004)

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