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Corriere Della Sera

L’Italia del gusto - E il Grignolino va (con Nils)Monferrato, verso una nuova doc. La scommessa di Liedholm e Schön. Un vitigno storico rivalutato dai nuovi vignaioli ... Il suo sorriso è rimasto quello degli anni ruggenti, quelli del Milan, prima come campione di calcio, poi come allenatore della società lombarda e della Roma. Ora qualche acciacco lo costringe, a 82 anni, a fare meno passeggiate, ma ogni giorno si gusta il tramonto a villa Boemia, la sua dimora, scelta nel 1973 a Cuccaro. Qui sulle colline casalesi, poco lontano da Alessandria, Nils Liedholm è un principe pago di un ambiente incontaminato e soddisfatto di quanto la sua cantina produce. «Silenzio e salubrità appagano corpo e spirito», dice il figlio Carlo che conduce la cantina realizzata nell' 85 e una produzione di centomila bottiglie. Terra di Barbera, Cortese e Grignolino, quest' ultimo, autoctono, originario della valle Ghenza, lo storico «barbesino», croce e delizia di vignaioli. Terra di confine, con l'Astigiano, e quindi due Doc, che fanno discutere mentre si celebrano i trent'anni della denominazione. Una lettera d'intenti, siglata a Vignale, vorrebbe portare all'unificazione, ma la strada è lunga. Campanilismo, ma anche ragione e sentimento, fanno dire a Luigi Dezzani, produttore e presidente del Consorzio dei vini di Asti e del Monferrato: «Occorrerebbero meno strette di mano e più volontà nel varare una Doc Grignolino del Piemonte». Due milioni di bottiglie prodotte dagli astigiani, 800 mila per i casalesi in difesa di tipicità e territorio. Donato Lanati, enologo, è l'artefice di questa sfida. Strenuamente convinto delle possibilità di evoluzione di questo vitigno ha prodotto per l'azienda dell'ex campione di calcio, una bottiglia piacevole, adatta ad accompagnare pesce o bagna cauda, piatto tipico della zona. Non sono mancati tuttavia errori e tentativi avventati su terreni poveri, molto adatti a produrre Barbera. «In passato - dice Carlo Liedholm - nel nome della commercializzazione si sono stravolti questi concetti ed è un po' come fare gol in fuorigioco». I filari si concedono una giusta pausa dopo la vendemmia e, a Cocconato, una sosta si impone alla locanda Martelletti, dimora storica, dove i Dezzani hanno investito parte dei loro progetti. Castelli, pievi e fazzoletti di vigna conducono alla scoperta di altri autoctoni, come il Freisa, che, con quattordici vignaioli molto rampanti, chiedono il riconoscimento di un'area che si estende nei comuni di Chieri e Castelnuovo don Bosco per una produzione che copre il settanta per cento. La vera scommessa dei prossimi anni tuttavia si giocherà sulla Barbera. Dezzani ne è convinto e ha già pronto il suo «Gli scaglioni». Carlo Liedholm è orgoglioso della bottiglia che porta in etichetta la dicitura tonneau, a significare i due anni passati in botti di rovere francese da 700 litri. Un vino di rara bontà che rivaleggia con l' azienda Colonna, di Vignale, dove la proprietaria, messa da parte la toga forense e conquistata dalla vigna, ha chiamato la sua bottiglia, ottimo equilibrio e finezza, con il proprio nome: Alessandra. E ancora, l'azienda Accornero, che con il Cima Riserva 2000 e la mano dell' enologo Mario Ronco, non teme confronti. Una sosta golosa si impone a Fubine, ai «Due olmi», dove lo chef realizza fritto misto alla piemontese: e per gli amanti del golf, al club Margara, 27 buche e altre 9 in preparazione. Risalendo verso Quargnento si resta attanagliati dal paesaggio e dai vigneti di Colle Manora, di Giorgio Schön, figlio della stilista Mila, che ha ridato luce a una azienda dimenticata. Poco oltre, a Moncalvo, una degustazione della Barbera Caminata è d' obbligo alla tenuta Orsolina, un incontro fatto di semplicità e charme.

Cantine

L'ora della barrique anche per la Barbera Il Monferrato vitivinicolo è un'area che certamente si apprezzerà nel futuro, per i vini di qualità e per i prezzi appetibili. Una terra che ha conquistato un personaggio come Nils Liedholm (Cuccaro Monferrato, Villa Boemia, tel. 0131.771916) che con il figlio Carlo ha impiantato una bella azienda agricola: si fa apprezzare per il classico Grignolino (leggero, ma non facile), per le Barbera, ma soprattutto per l'originalissimo Rosso della Boemia (Barbera con Pinot nero, Cabernet, Bonarda). Altra importante realtà è Colle Manora (Quargneto, via Bozzole 7, tel. 0131.219252) da poco rilevata da Giorgio Schön, assistito dall'enologo Donato Lanati. Tra i suoi vini spiccano il bianco Mimosa, Sauvignon con grandi capacità di invecchiare, e i rossi Pais, Manora, Paloalto e l' ottimo Rosso Barchetta (Barbera, Cabernet, Merlot, lungamente affinato in legno). Tra la schiera dei tradizionalisti c' è invece l'azienda Bricco Mondalino di Gaudio (Vignale Monferrato, tel. 0142.933204) con il suo classico Grignolino e due Barbera, una vecchio stile (Bergantino) e una innovativa (Gaudium Magnum) affinata in barrique.

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