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Corriere Della Sera

L’esperto: «Una bottiglia su 10 rovinata dal sughero» … L’enoteca di Giorgio Pinchiorri a Firenze è il più famoso luogo di culto del vino in Italia. Qui ogni sera si stappano bottiglie di rari e pregiati vini. Ma quante sanno di tappo?

«Ogni sera ne apriamo almeno una cinquantina: di queste, in media, quattro sanno di tappo e altre due non sono perfette, vale a dire il tappo si è essiccato, si è ristretto e ha favorito l’ossidazione o altri problemi, ma sempre legati al tappo. Più del dieci per cento di incidenza».

L’ultima brutta sorpresa?

«È stato uno Château Cheval Banc del ’61(quello del film "Sideways ", n.d.r. ) che costa più di duemila euro. Noi abbiamo il sommelier ma in molti altri ristoranti il vino viene fatto assaggiare direttamente al cliente il quale molto spesso non si accorge del sapore di tappo, o per timidezza non fa alcuna rimostranza. Però c’è una cosa curiosa: ho notato che in alcuni periodi dell’anno il sapore di tappo incide maggiormente, per esempio aprile, maggio e ottobre. Io amo i vini francesi e devo anche dire che loro sanno scegliere meglio i loro tappi. L’incidenza di quelli difettosi è molto inferiore rispetto agli italiani».

E i nuovi tappi?

«Sono passati più di due secoli e mezzo da quando si è inventato il tappo di sughero, il progresso va a avanti. Non vedo male i tappi alternativi per i bianchi freschi e per i rossi immediati».

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