Corriere Della Sera

A fil di rete - Metanolo, solo 10 minuti di ricordo ... La tv italiana ha dedicato 10 minuti allo scandalo del vino al metanolo. È poco ma è sempre meglio di niente: Tg2 10 minuti , Raidue, mercoledì, ore 18.50. Sono trascorsi vent’anni da quel clamoroso scandalo che portò alla morte di 19 persone; inoltre, decine di poveri consumatori persero la vista.

Tutti avevano bevuto un micidiale miscuglio rossastro al metanolo, un alcol altamente tossico, estratto dal legno e usato nell’industria chimica. L’indagine che ne seguì rivelò che a partire da dicembre 1985 circa 30 aziende vinicole del Nordovest italiano avevano iniziato a tagliare i loro vini con dosi eccessive di metanolo, una sostanza che veniva usata in piccole quantità per aumentare il contenuto alcolico. La stessa inchiesta individuò poi il principale responsabile nel commerciante di vini di Narzole, Giovanni Ciravegna. Alla fine del processo, Ciravegna fu condannato per omicidio colposo plurimo a 14 anni di reclusione, di cui 4 condonati.
La trasmissione ha messo in luce due cose: che le vittime di quella immane vigliaccata non sono ancora state risarcite, che oggi i controlli sul vino e sui cibi sono molto più rigorosi, grazie ai Nas dei carabinieri.

Lo scandalo al metanolo ha tuttavia una forza simbolica che meriterebbe più attenzione da parte della tv. A partire da quella famosa pagina di pubblicità che un mitico personaggio come Giacomo Bologna comprò per rilanciare l’immagine del Barbera, un vino che nessuno più voleva bere. Nel 1986 in Italia c’erano solamente pochissimi produttori che producevano vini di prestigio, la quantità faceva premio sulla qualità. Da allora la situazione si è completamente capovolta. Dal «male» è stato intrapreso un faticoso cammino verso il «bene». Ma dal «male» si può anche finire al «peggio»: è nata infatti l’Associazione Vittime del Metanolo, che da vent’anni si batte per vedere riconosciuto il diritto a un risarcimento che finora nei fatti è stato negato. Lo scandalo del metanolo è una storia tutta italiana, profondamente italiana. Ancora da raccontare.