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Corriere Della Sera

Alcol vietato ai minori in tutti i locali pubblici ... Nelle autostrade divieto totale di vendita e consumo. Le misure nella Finanziaria. La Turco: in linea con molti Paesi europei... Roma - Non solo risparmio di soldi ma, soprattutto, di vite. La nuova filosofia della Finanziaria almeno per ciò che riguarda la salute trascina con sé due novità, legate al principio della prevenzione. Viene innalzato da 16 a 18 il limite di età per vendita e somministrazione di alcolici nei locali pubblici inclusi bar, ristoranti e discoteche. Allargato alle 24 ore, e a tutte le bevande con i gradi, il divieto di mescita e vendita nelle aree di servizio in autostrada, attualmente in vigore dalle 22 alle 6 del mattino e solo per i superalcolici. La doppia iniziativa verrà applicata dal gennaio 2007 e si fonda sugli ultimi dati relativi al consumo di bevande che possono dare alla testa. Secondo l’Osservatorio dell’Istituto superiore di Sanità diretto da Emanuele Scafato, 800 mila ragazzi sotto i 15 anni dichiarano di concedersi spesso e volentieri dei bicchieri di birra, vino o liquori. In realtà il fenomeno è molto più esteso. Malgrado la legge attuale vieti la somministrazione (e non la vendita in negozi e supermarket) in pub e bar la norma non viene rispettata anche per difficoltà oggettive. Se il locale è affollato, il gestore non perde tempo a richiedere la carta d’identità per verificare se il cliente che ordina pizza e birra sia maggiorenne.
“Ci siamo allineati a molti Paesi dell’Ue - spiega da dove si è partiti il ministro Livia Turco -. Proseguiremo con strategie di comunicazione mirate a far capire quanto sia importante condurre una vita sana, basata su una buona alimentazione, giusta attività fisica e opportuni programmi dl screening che consentano di prevenire certe malattie e, da parte nostra, di realizzare un buon progetto sanitario”. Giovanna Melandri, ministro per le Politiche giovanili, si dice pienamente d’accordo: “Non ho avanzato contestazioni”, precisa.
La Finanziaria colma un buco normativo. Poteva accadere che un ragazzino si vedesse negare una lattina di birra servita al banco e poi andasse ad acquistarla tranquillamente al supermercato. Ora non più. L’allargamento del divieto al minori trova una logica medica. “Il sistema enzimatico si matura e solo a quest’età è pronto per smaltire l’alcol che finisce nel fegato - spiega Scafato -. Tutti i Paesi europei si stanno orientando in questa direzione. Lo sforzo è di armonizzare le leggi dell’Ue”.
Il no a vendita e somministrazione negli autogrill è finalizzato a ridurre la mortalità degli automobilisti. Il 40% dei circa 8.000 morti legati ad incidenti stradali sono correlati all’alcol: circa 3.500 vittime che gli epidemiologici definiscono “evitabili”. Gli under 24 che perdono la vita al volante perché ubriachi lo scorso anno sono stati 2.500. “Il problema non è cosa si beve ma quanto”, ricorda Scafato. In termini di contenuto, due lattine di birra equivalgono a due bicchierini di superalcolici e a due bicchieri di vino. Tra qualche giorno il ministero della Salute lancerà una campagna basata sul “pilota designato”. Raccomanderà ai giovani di scegliere chi nel corso della serata si impegna a non bere un sorso per riportare gli amici sani e salvi a casa. Antonio Flamini, vicepresidente della Silb, il sindacato che rappresenta il 95% di discoteche, locali da ballo e night, sostiene che i gestori già erano molto attenti a far rispettare il limite di somministrazione agli under 16: “è previsto dal nostro codice etico. Siamo molto motivati nella lotta all’alcol. Certo è difficile chiedere i documenti al cliente per verificare se è maggiorenne, bisogna vedere poi se possiamo pretenderlo . Secondo la Silb il problema del consumo di alcolici in discoteca è trascurabile anche perché i giovani le frequentano il pomeriggio, fascia oraria interessata dal decalogo etico. Condivide la controffensiva in Finanziaria Edi Sommariva, direttore generale della Fipe, la federazione dei pubblici esercizi: “Siamo dei professionisti, noi. Ma se poi è lo stesso genitore a ordinare vino e a versarlo al figlio minorenne non possiamo impedirglielo”. Poi una frecciatina: “Mi sorprende che la sfida proibizionista sia lanciata da una maggioranza che ha attaccato l’impostazione dirigista del centrodestra. Gli stili di vita non si modificano a colpi di proibizionismo”.

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