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Corriere Della Sera

Vino e banche, Zonin fa spazio alla settima generazione ... I figli di Gianni, Domenico e Francesco, nominati vicepresidenti... Milano - La passione per il vino ce l’hanno nel Dna, da due secoli producono bianchi e rossi a Gambellara (Vicenza). Con un occhio alla tradizione e l’altro all’impresa. E a ogni generazione (siamo alla settima) c’è il passaggio del testimone. “Prima o poi bisognava farlo” racconta Gianni Zonin, l’imprenditore del vino con la passione delle banche e quasi 3.600 ettari di tenute, di cui 1700 a vigneto. La guida rimane ancora salda nelle main del capofamiglia (che coni suoi 68 anni da oltre 10 è anche presidente della Banca Popolare di Vicenza) ma alla vicepresidenza sono saliti i due figli maggiori, Domenico di 32 anni e Francesco, 31. “Meglio farlo prima: un riconoscimento e una responsabilità per coinvolgerli affinché imparino ancora più e meglio e si appassionino all’azienda”. Oggi Zonin è il maggior produttore di vino in Italia, un impero sparso sulle tenute in sette regioni diverse. Dal Nero d’Avola prodotto nel Feudo principi di Butera, in provincia di Caltanissetta al Refosco della tenuta Ca’ Bolani in Friuli, passando attraverso Piemonte, Veneto, Lombardia, Puglia e Toscana (la straordinaria tenuta tra I cipressi di Castello d’Albola, nel Chianti classico).
“Sto facendo un pensierino anche alle Marche e al Abruzzo ma i prezzi sono molto alti rispetto alla prospettiva del mondo vinicolo”, afferma instancabile il patron del gruppo che si è spinto fino in Virginia (Usa) nella tenuta di Barboursville (ha festeggiato i 30 anni). Domenico e Francesco, due figli d’arte, che la poltrona, però, in un certo senso, se la sono dovuta conquistare. Alla veneta, sul campo. Francesco ha seguito in tutto e per tutto le orme del padre. Laurea in legge (alla Cattolica di Milano) e poi il vino. Lui, però prima ci ha messo la specializzazione (con un Master in enologia a Bordeaux), e un tirocinio da Seagram Chateau & Estate Wines Company e Gallo in Usa e da Chàteau Lafite Rothschild in Francia (“il periodo più bello della mia vita dove ho scoperto la reale passione per il vino”).
E dal 1999, la collaborazione nell’azienda di famiglia. Con qualche riflessione e dubbio in più, “i classici pensieri di un giovane post laurea”) il curriculum di Francesco. Alla giurisprudenza preferisce l’economia (laurea in Bocconi) e poi un periodo all’estero, in aziende americane, inclusa la Tenuta paterna di Barboursville (“è così bella da sembrare finta”). E dal 2002 a Gambellara. Un destino comune ma due ruoli diversi. Domenico, che ama l’aria aperta, si occupa di produzione “dalla vigna al vino in bottiglia” Francesco, più estroverso, segue l’attività commerciale (è suo i volto della campagna pubblicitaria “Il vino è un pensiero d’amore” firmato Francesco Zonin). “La nostra azienda è un universo di etichette, abbiamo deciso dl far diventare mondiale il marchio Zonin e puntare sulla distribuzione del portafoglio per incrementare il fatturato”. Che viaggia a un ritmo dl 75 milioni di euro (stima per il 2006) con un incremento dell’export del 25%.
“E anche per il 2007 punteremo a una crescita a due cifre”. Parola di Zonin.
(arretrato del Corriere della Sera del 21 ottobre 2006)

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