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Corriere Della Sera

Aneri: ma le bottiglie buone vincono comunque … “Chi fa il vino buono lo vende, chi non lo fa buono, no”. È una voce fuori dal coro quella di Giancarlo Aneri. L’ex manager delle cantine Ferrari da dove ha contribuito al rilancio dello spumante italiano, ora titolare di una
delle più prestigiose etichette del Nordest non è per nulla preoccupato delle regole europee. “Il problema non è la denominazione di origine, è avere la credibilità della propria etichetta. Come in altri settori del made in Italy, i clienti riconoscono la qualità del marchio. E quella è la migliore garanzia”. Con il suo marchio cresciuto senza contare su un antico lignaggio come altri vini, Aneri è entrato anche nelle cantine del Quirinale. E le sue bottiglie di Amarone, Pinot nero, Bianco dell’Alto Adige e Prosecco di Valdobbiadene sono state usate in occasione di gala come le ultime legate alla visita dei coniugi Bush in visita in Italia.

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