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Corriere Della Sera

Cipriani: chi vuole bere farà la scorta. La Nonino applaude: norma giusta ... Nella terra dello spritz nessuno alza le barricate. O almeno, non ancora. La legge regionale che vieta gli alcolici dopo l’una di notte solleva però un coro quasi unanime di critiche tra produttori e animatori della movida. A cominciare dal decano dei baristi, Arrigo Cipriani, per il quale “l’obiettivo di salvaguardare la vita dei giovani è sacrosanto” ma la strada scelta è quella sbagliata: “Mi pare un palliativo senza senso. È comunque possibile bere fino alle 24.55, o magari fare la scorta prima. Il proibizionismo in America ha insegnato che chi vuole beve sempre”. Per il titolare dell’Harry’s Bar la soluzione è invece a portata di mano, “ma è difficile mettere tutti d’accordo. Basterebbe non offrire bevande alcoliche in discoteca. Quando ho fatto la proposta, però, i proprietari dei locali mi sono saltati al collo”.
Il binomio alcol-divertimento è del resto una costante del popolo della notte. Le serate analcoliche sono viste con terrore dal gestori delle discoteche, per i quali andrebbero trovate politiche meno drastiche per togliere dalle strade gli ubriachi alla guida: “Basterebbe puntare sul guidatore designato - spiega Luca Fizzo, dell’affollatissima Terrazza Mare del Lido di Jesolo -. È una formula che all’estero ha avuto successo. Per ogni comitiva ce n’è almeno uno che non tocca il bicchiere. E che poi a fine serata accompagna a casa gli amici”.
E se gli sforzi fatti finora non hanno prodotto risultati convincenti, “bisogna insistere con l’informazione e la prevenzione”. Ne fa invece una questione di democrazia Mauro Lunelli, produttore degli spumanti Ferrari: “Non è possibile pensare di condizionare fino a questo punto la vita di un individuo. A dirla tutta, ml sembra proprio una legge bolscevica. E non parloda imprenditore ma da cittadino. A questo punto arriveranno a dirci se bere il latte o il caffè la mattina. Proprio come al bambini”. “Ma cosa c’entra il vino?”, chiede invece Nadia Zenato, delle omonime cantine di Peschiera del Garda.
“Il vino si consuma a cena, è un momento conviviale, non certo una fuga dalla realtà. Piuttosto bisognerebbe puntare sull’educazione alimentare” Fuori dal coro Gianola Nonino, della celebre distilleria friulana, che plaude al provvedimento “perché da sempre il mio motto è bere meno ma bere meglio. Nelle discoteche, la notte, questo avviene troppo poco”. Mentre Giancarlo Polegato, proprietario della cantina Villa Sandi, boccia senza mezze misure la legge: “Mi addolora leggere ogni settimana il bollettino delle stragi del sabato sera. Ma divieti e imposizioni non portano da nessuna parte”.

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