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Corriere Della Sera

L’etilometro diventa un gadget. Caccia al modello tascabile ... Sul mercato Da 2 a 300 euro, ne esistono di vari tipi più o meno affidabili. Vendite quadruplicate, il boom è previsto per Natale... Non bastavano i telefonini, le chiavette ubs, le micromacchine fotografiche digitali e altre diavolerie tecnologiche simili per ingrossare borse e tasche. No. Ora al nutrito gruppo si aggiunge anche l’etilometro. Sì, proprio quell’oggetto che serve per misurare il tasso alcolico (0,5% di alcol per litro di sangue il limite) e sapere se ci si può mettere alla guida oppure è meglio cedere il volante. Quello che viene comunemente chiamato “palloncino” non è più un’esclusiva di vigili e poliziotti. Piuttosto, si va diffondendo la caccia (e l’acquisto) all’etilometro tascabile anche tra i privati. “Per un autocontrollo” spiega chi lo produce e lo vende, ma anche come regalo tra amici. E c’è chi già prevede (e spera) in un boom natalizio.
In effetti il boom è già in corso. Nell’ultimo anno si sono moltiplicate le vendite degli etilometri da tasca. Lo conferma Paola Matera, amministratore unico della Veritest Srl (www.alco-control.it) che li vende ed è tra i principali fornitori di molte polizie municipali. “Rispetto allo scorso anno - dice - solo per la nostra azienda le richieste sono quadruplicate, non solo da parte dei soggetti più istituzionali, ma anche da parte dei privati”. Sarà perché, spiega ancora la Matera, “dopo gli ultimi gravi incidenti stradali causati dall’eccesso di alcol, è aumentata molto la sensibilità sull’argomento “. E perché, aggiunge Paolo Vullo, amministratore delegato della Pectrol, altra azienda produttrice, “i controlli sulle strade sono talmente pochi che sono le singole persone a volersi autocontrollare”. In più, l’articolo 6 della nuova legge 117 del 2007 obbliga “tutti i titolari e i gestori di locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento” a “esporre all’entrata, all’interno e all’uscita dei locali” le tabelle con “le quantità, espresse in centimetri cubici, delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza “, pena la chiusura del locale da 7 a 30 giorni. Perciò molti gestori di ristoranti, discoteche, pub hanno ordinato etilometri da piazzare nel proprio locale. Così che “ogni avventore possa responsabilmente controllare il proprio tasso alcolico”, spiega Vullo che nel 2003 ha lanciato il “Soffia e sai” ( www.soffiaesai.it), etilometro monouso in vendita a un euro e 90 in quasi 6 mila farmacie italiane. Ma il suo “palloncino “ è stato acquistato anche da molti comuni italiani, come Como, Salerno, Caserta, Rimini, che l’hanno dato alla polizia municipale per i controlli sulle strade.
“Il mio obiettivo però - dice Vullo - è renderlo disponibile soprattutto nei locali di divertimento”.
Gli etilometri in commercio sono molti, di diverso livello, di variabile affidabilità. Si trovano in farmacia, in alcune discoteche, ma soprattutto su Internet, dove la scelta è infinita. Ci sono i monouso: sono i cosiddetti “palloncini”, si soffia dentro e un colore segnala il tasso alcolico. Ma i migliori sono quelli con un sensore elettrochimico, spiega Paola Matera: “Il margine di errore è pari al 3-5% e sono realizzati con un software così sofisticato da distinguere tra fumo, residui di caffè o Coca-Cola”.
Il loro prezzo è ancora piuttosto alto, intorno ai 300 euro per un modello affidabile. Poi ci sono gli altri, quelli con un sensore semiconduttore: “Il livello di precisione - riflette la Matera - dipende dalla qualità del sensore e dal microchip interno”. E qui l’offerta è ricchissima, per tutte le tasche. Dai pochi euro per i modelli che arrivano dall’Asia, chiamati “gadget” dagli addetti ai lavori che li snobbano e li sconsigliano, a quelli più tecnologici e quindi più affidabili e più costosi, dai 100 euro in su. La caccia è appena cominciata.

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