02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Corriere Della Sera

Se c’è latte nel vino l’etichetta deve confessarlo ... Allergie, più prevenzione... Sulle bottiglie di vino e di superalcolici, a fianco della scritta “contiene solfiti”, comparirà nei prossimi mesi la frase “contiene latte”, oppure “contiene uova”. Avete letto bene: uova e latte, utilizzati per rendere il vino più limpido. Le nuove avvertenze, destinate agli allergici, saranno però probabilmente posizionate in un angolo poco visibile delle confezioni e scritte con caratteri minuscoli. La decisione, che verrà ufficializzata dalla Commissione europea nei prossimi giorni, è stata adottata dopo un attento esame dei dossier scientifici realizzati dall’Efsa - l’autorità europea per la sicurezza alimentare - su un notevole gruppo di coadiuvanti tecnologici e di additivi di provata allergenicità. “Sino ad ora queste sostanze non comparivano in etichetta - precisa Dario Dongo, avvocato di Federalimentare, la Federazione italiana dell’industria alimentare - perché si riteneva che nel corso del processo produttivo perdessero la capacità di provocare allergie. In seguito a ulteriori accertamenti deU’Efsa, la Commissione europea ha cambiato idea ma i tempi per l’applicazione della nuova norma non saranno brevi: le aziende devono smaltire le scorte di etichette e predisporne di nuove”. Le avvertenze riguarderanno soprattutto i vini sottoposti a “chiarificazione” con albumina e lisozima (proteine delle uova), oppure con la caseina (proteina del latte impiegata anche nella produzione del sidro). L’elenco dei nuovi allergeni comprende anche: noci, nocciole, mandorle e altra frutta a guscio utilizzata nei liquori come ingrediente o aromatizzante. Nella lista degli ingredienti da indicare troviamo pure gli oli ricavati dai semi e dalle foglie di sesamo e dai semi di senape utilizzati all’interno dei mix di oli di semi vari.
I1 provvedimento si aggiunge a quello approvato a inizio anno che considera allergeni i lupini e i molluschi e prevede anche la dicitura “contiene liquirizia” nei dolciumi e nelle bevande dove è presente l’acido glicirizzico. “E la prima volta che gli additivi e i coadiuvanti tecnologici di vini e liquori vengono considerati sostanze allergeniche precisa Gianna Moscato, allergologa della Fondazione Maugeri di Pavia - Questo riconoscimento permetterà ai soggetti più sensibilizzati di evitare sorprese. Nel caso degli oli di sesamo e di senape il provvedimento è importante perché nelle diciture attuali le proteine allergeniche non sono indicate, ma risultano “camuffate” dalla scritta olio di semi”. Un problema serio, che resta, è quello delle diciture “Può contenere tracce di ..frutta con guscio”, oppure “Prodotto in uno stabilimento che utilizza ... frutta a guscio, sesamo” presenti su molti biscotti, merendine e snack al cioccolato confezionati in stabilimenti dove si usano sostanze allergeniche e dove non è possibile escludere una contaminazione involontaria. Queste scritte creano disorientamento perché le persone allergiche non possono valutare l’entità di un’eventuale contaminazione. Le imprese che usano questo “escamotage” pensano erroneamente di sottrarsi alle responsabilità richieste dalla legge che impone invece una separazione più netta possibile delle linee di produzione.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su