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Corriere Della Sera

Zucchero nel vino, sì della Ue . L’Italia: il nostro resta puro … La battaglia dell’alcol contro il Nord Europa. Sulle etichette non ci sarà l’obbligo di indicare le “correzioni”... I produttori divino del Nord Europa hanno battuto quelli italiani, spagnoli, greci, ciprioti e portoghesi imponendo la loro abitudine a ricorrere allo “zuccheraggio” per aumentare la gradazione alcolica. Sono anche riusciti a convincere il Consiglio dei 27 ministri dell’Agricoltura dell’Unione europea, dopo tre giorni di trattative, a respingere perfino l’obbligo di indicare sulle etichette questo uso del saccarosio.
I consumatori che acquistano vino francese, tedesco o di altri Paesi del Nord Europa non avranno alcuna garanzia di non trovarlo “corretto” con lo zucchero. Solo in Italia e nei Paesi mediterranei questa pratica resterà esclusa in quanto vietata dalle leggi nazionali e tradizionalmente sostituita con l’uso dei mosti.
Il ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro ha spiegato il suo voto favorevole alla riforma complessiva del settore vinicolo europeo, lanciata per frenare l’avanzata dei meno costosi vini extraeuropei, con una serie di coni cessioni ottenute a sostegno della produzione italiana. In particolare De Castro ha considerato positivamente l’aumento dei fondi comunitari destinati a chi ricorre ai mosti per incrementare la gradazione alcolica. inoltre è stata ridotta la superficie di vigneti che potranno volontariamente essere estirpati per affrontare i ricorrenti problemi di sovrapproduzione. Varie associazioni agricole italiane hanno criticato il risultato raggiunto nella maratona negoziale di Bruxelles e hanno ventilato rischi principalmènte per i vini nazionali di qualità.
Inizialmente il commissario Ue per l’Agricoltura, la danese Mariann Fischer Boel, aveva proposto di eliminare il ricorso al saccarosio per aumentare la gradazione alcolica.
Ma una ventina di Paesi europei, dove le condizioni climatiche rendono difficile raggiungere certi standard senza il ricorso allo “zuccheraggio”, sono riusciti a far ribaltare la situazione anche grazie all’appoggio politico dell’Europarlamento, che la settimana scorsa a Strasburgo si era espresso a loro favore. De Castro ha considerato positivo essere riusciti ad ottenere almeno una limitazione del potenziamento alcolico. L’unione europea è stata divisa in tre zone. In quella a Nord si potrà intervenire fino a ottenere un aumento massimo del 3% della gradazione. In quella centrale (che comprende la Germania e gran parte della Francia) sarà consentito salire del 2%. Nei Paesi mediterranei dell’1,5%.
I produttori italiani potranno beneficiare di aiuti peri mosti che passano da 190 a 251,3 milioni di euro nel 2008-2009. Bloccata la possibilità di vinificare sul territorio dell’Unione europea ricorrendo ai mosti importati da Paesi extraeuropei. La riforma entrerà in vigore il prossimo anno. Fischer Boel ha ammesso le “forti tensioni” che hanno caratterizzato i tre giorni di trattative a Bruxelles. E ha sostenuto che la riforma. È assolutamente necessaria per mantenere all’Europa il primato mondiale nella produzione, nel consumo e nelle esportazioni di vino.

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